Verso la nuova maturità
Tutte le novità decise dal ministero dell’Istruzione in vigore da quest’anno
Desirèe Casagrande, 18 anni | 4 aprile 2019

Da anni si sente parlare della riforma che il ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca era intenzionato ad applicare all’esame di Stato: obiettivo raggiunto! Il 19 giugno 2019 gli studenti del quinto anno di ogni scuola superiore inizieranno la sessione di esami e saranno i primi a testarne le modifiche. Dovranno sostenere due prove scritte: la prima sarà come sempre quella di italiano, mentre la seconda tratterà le materie di indirizzo. Eliminata quindi la temuta terza prova, ma a caro prezzo poiché a diventare multidisciplinare sarà proprio la seconda. Durante il colloquio orale non sarà più possibile presentare una tesina ma gli studenti sorteggeranno l’argomento da cui partire per poi poter sostenere la prova.

A complicare il tutto, l’aggiunta di una relazione da presentare sulle attività condotte durante il percorso di studi, come alternanza scuola-lavoro. Fondamentali, una volta attuata pienamente la riforma, saranno le prove invalsi che si svolgeranno durante l’anno e costituiranno un requisito per poter accedere all’esame. Ma questo non interesserà i maturandi del 2019: tali modifiche verranno adottate a partire dal 2020.

Apparentemente più facile, questo esame potrebbe in realtà nascondere numerose insidie: la seconda prova sarà impegnativa e potrebbe rivelarsi un difficile ostacolo da superare. Spaventa in particolar modo l’assenza della tesina durante la prova orale, poichè rappresentava un appiglio cui appoggiarsi.

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