L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma formato da 17 obiettivi comuni sottoscritto nel 2015 dai Paesi membri dell'ONU, Organizzazione Nazioni Unite, per raggiungere nel 2030 la sostenibilità su temi come la fame nel mondo, la povertà, salute e benessere, istruzione e formazione e molti altri.
Tra gli obiettivi ne troviamo anche molti che riguardano la salvaguardia ambientale e la cura del pianeta, come "Energia pulita e accessibile" e "Lotta contro il cambiamento climatico". La scadenza per il raggiungimento degli obiettivi si avvicina sempre di più e il tempo scarseggia, alla luce del Report annuale sullo Sviluppo Sostenibile pubblicato a luglio 2023, vediamo insieme alcuni degli obiettivi e su cosa bisogna ancora lavorare.
Energia pulita e accessibile
"Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni". Un traguardo enorme, se davvero verrà raggiunto nel 2030.
Nel 2015: 1 persona su 5 non aveva accesso ai mezzi d'elettricità moderni e 3 miliardi di persone dipendevano da mezzi di elettricità non sostenibile per cucinare e scaldarsi.
Oggi: la direzione presa è buona, ma siamo ancora troppo lenti. Secondo le previsioni al ritmo attuale, entro il 2030 "circa 660 milioni di persone non avranno ancora accesso all’elettricità e quasi 2 miliardi di persone faranno ancora affidamento su combustibili e tecnologie inquinanti per cucinare".
Inoltre il raggiungimento dell'obiettivo sembra essere molto sbilanciato sul territorio mondiale, solo nei Paesi dell'Africa sub sahariana il numero di persone che non hanno accesso all'elettricità è fermo dal 2010, con il raggiungimento nel 2021 di 567 milioni di persone senza accesso.
Città e comunità sostenibili
"Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili", nello specifico soffermiamoci sul punto 11.2: l'accesso a un sistema di trasporti sicuro, conveniente e sostenibile.
Nel 2022 solo la metà della popolazione ha comodo accesso ai trasporti pubblici, ma la metà della popolazione mondiale considerata è gravemente sproporzionata, passiamo infatti da una copertura del trasporto pubblico in Australia e Nuova Zelanda del 67% con quasi il 90% della popolazione che può accedervi al 23% della copertura in Africa sub sahariana con solo il 30% della popolazione che può usufruirne.
Questa stima, inoltre, non tiene conto dell'effettivo funzionamento dei trasporti pibblici, ma solo della loro presenza e accessibilità per la popolazione.
Consumo e produzione responsabile
"Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo", con attenzione alla produzione, al consumo e allo spreco di cibo e acqua.
Ci soffermiamo nello specifico sul'obiettivo 12.3: dimezzare entro il 2030 lo spreco di cibo globale. Nel 2015 1,3 miliardi di tonnellate di cibo andavani sprecate ogni anno, mentre quasi 1 miliardo di persone soffriva di denutrizione e 1 altro miliardo soffriva le fame. Nel 2019 lo spreco è diminuito a 931 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, un evidente segnale che dobbiamo agire, e anche molto in fretta, se vogliamo raggiungere l'obiettivo prefissato.