A Roma, in collaborazione con Fondazione Media Literacy, nasce Radio Domizia, la radio d’istituto Domizia Lucilla, uno dei pochi professionali a indirizzo sia alberghiero sia agrario in Italia, con l’obiettivo di aprire la scuola al di fuori delle proprie mura. Attraverso la radio, studenti e studentesse, comunicheranno con l’esterno, diventando protagonisti di un’attività multidisciplinare e trasversale. La Preside Adalgisa Maurizio e la DSGA Grazia Verduci hanno voluto portare questa iniziativa, spesso associata ai licei più tradizionali, all’interno di una scuola professionale per offrire a ragazzi e ragazze uno spazio che li rendesse protagonisti. “Stiamo lavorando a un miglioramento generale”, ha affermato Maurizio, definendo Radio Domizia come “il primo passo verso una partecipazione più attiva e sentita degli studenti e delle studentesse alla vita scolastica in senso lato”.
La Preside e la Direttrice Amministrativa sperano che gli studenti “si appassionino a uno strumento che consente di comunicare non solo tra loro ma con molti ascoltatori diversi”. Sarebbe auspicabile, proseguono, che i ragazzi oltre a raccontare la propria quotidianità avviassero un confronto e riuscissero a “esprimere sé stessi attraverso uno strumento che impone delle regole ma che lascia ampio spazio alla creatività personale”.
Tramite la radio anche gli adulti che lavorano con i giovani, a partire dalla stessa Preside fino ai professori, potrebbero avere finalmente la possibilità di comprendere quali siano i temi cari ai loro studenti e secondo quali modalità li comunichino agli altri adolescenti e al resto del mondo. A questo proposito Radio Domizia potrebbe aiutare anche a sbloccare delle dinamiche tra professori e studenti altrimenti difficili da affrontare.
Rispetto alla dualità del’ISS Domizia, la Preside Maurizio ha intenzioni chiare: le due anime della scuola devono iniziare a dialogare di più. In linea con questo obiettivo sono state avviate diverse iniziative, tra cui Radio Domizia. La sua attivazione, tuttavia, non sostituisce la didattica tradizionale né ne è complementare come gli altri laboratori, ma “rappresenta un elemento totalmente integrato a quello che accade” in classe.