La regola del comico
Greta Pieropan | 15 novembre 2013
Se aprite l’armadio dove custodite gelosamente i vostri Zai.net e leggete gli Antispot che vedono protagonisti attori comici prestati alla pubblicità, vi renderete conto che molto spesso il nostro giudizio è negativo. A questo punto, dovremmo creare una legge: non usate attori comici per gli spot televisivi. Vero che la prima eccezione a questa legge sarebbero le pubblicità che vedono protagonista Luciana Littizzetto, comunque, per ogni eccezione c’è anche una prova a favore della regola, no? Eccovi la nuova dimostrazione: lo spot Wind che vede protagonista la coppia (già collaudata e vincente) Panariello – Incontrada.
Se lo spot può essere simpatico quando Vanessa fa da spalla a un Panariello che gioca a fare l’imbranato con il ragazzo che vende telefonini, di certo risulta più pesante quando deve interpretare la parte della star della comicità che non viene riconosciuta in un luogo pubblico. È quello che accade appunto in una delle versioni dello spot, dove i due protagonisti vanno a cena in un ristorante e Panariello non solo confonde grossolanamente le culture cinese e giapponese, ma dato che la cameriera riconosce solo la Incontrada e non lui, sceglie di seguire il consiglio dell’amica e di proporle così su due piedi una carrellata dei suoi personaggi, svilendoli così e rendendoli non solo simili l’uno all’altro, ma anche disorientanti e irritanti. Ci erano già stati proposti spot con la signora Italia o Naomo, ma avendo solo il personaggio come protagonista e una buona spalla sorridente come la Incontrada risultavano sensati e simpatici. Qui non strappano nemmeno un sorriso, al massimo uno sbuffo. Allora, pubblicitari, l’avete studiata la prima regola degli spot con comici?
Se lo spot può essere simpatico quando Vanessa fa da spalla a un Panariello che gioca a fare l’imbranato con il ragazzo che vende telefonini, di certo risulta più pesante quando deve interpretare la parte della star della comicità che non viene riconosciuta in un luogo pubblico. È quello che accade appunto in una delle versioni dello spot, dove i due protagonisti vanno a cena in un ristorante e Panariello non solo confonde grossolanamente le culture cinese e giapponese, ma dato che la cameriera riconosce solo la Incontrada e non lui, sceglie di seguire il consiglio dell’amica e di proporle così su due piedi una carrellata dei suoi personaggi, svilendoli così e rendendoli non solo simili l’uno all’altro, ma anche disorientanti e irritanti. Ci erano già stati proposti spot con la signora Italia o Naomo, ma avendo solo il personaggio come protagonista e una buona spalla sorridente come la Incontrada risultavano sensati e simpatici. Qui non strappano nemmeno un sorriso, al massimo uno sbuffo. Allora, pubblicitari, l’avete studiata la prima regola degli spot con comici?
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