Andrea, 5 anni, da grande farà l’astronauta. Martina, 6 anni, da grande farà la ballerina. Quanti spot di questo tipo abbiamo visto, in cui la discriminazione di genere investe anche i bambini e le loro prospettive? Tanti, troppi. Certamente non ci aspettavamo di vedere qualcosa del genere, seppur in altri toni, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La Rai ci ha infatti regalato una perla di alto spessore con uno spot che ha fatto molto discutere il web. A parlare sono dei bimbi, ciascuno dei quali racconta le proprie aspirazioni per il futuro: fin qui nulla di male, perché nessuna delle professioni di cui parlano lascia intravedere una discriminazione. Fin quando, però, non parla una bimba bionda sul finale: “Quando sarò grande finirò in ospedale perché mio marito mi picchia”. L’intento era sicuramente quello di denunciare i troppi casi di violenza domestica, ma il risultato è davvero terribile: le bambine sembrano predestinate a una vita di soprusi e violenze inflitti, soprattutto dalle persone che amano, senza possibilità di prevenire. Come il peccato originale. Ma noi donne la mela non l’abbiamo mangiata.
LE PREDESTINATE
Redazione | 13 dicembre 2016
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