Abruzzo
Quarantena, diario di un'adolescente
Sara ci racconta i suoi pensieri dal 10 marzo al 18 maggio
Sara Cardelli | 20 maggio 2020

Caro diario,

è da tanto che non ci sentiamo.
Oggi torno a scriverti, su queste pagine, per raccontarti cosa è successo in quest'ultimo periodo… credimi, merita decisamente di essere messo nero su bianco!

Da martedì 10 marzo 2020 è iniziata la quarantena a L’Aquila. Questo Covid-19 ha spaventato un po’ tutti e ha sconvolto la quotidianità di tutti gli italiani. Non si poteva più uscire, neanche per andare al parco. Tutti i negozi sono stati costretti a chiudere e sono rimaste aperte solo le farmacie e i supermercati. Le città erano desolate, le uniche persone che vagavano per le città erano carabinieri, poliziotti e altre forze dell'ordine che avevano il dovere di controllare che tutti stessero rispettando le norme di sicurezza.
Un membro per famiglia poteva uscire solo ed esclusivamente per fare la spesa. Davanti ai supermercati c'erano, e continuano ad esserci, lunghe file di persone distanti un metro l'una dall'altra e muniti di guanti e mascherina. Così ci siamo ritrovati a passare i nostri giorni segregati in casa.
La noia è stata tanta, però questa sorta di "prigionia" ha dato la possibilità a tutti noi di riscoprire il significato della famiglia. Ha anche permesso di rafforzare (nelle situazioni più positive) il rapporto tra coniugi, tra fratelli e sorelle e tra genitori e figli.
In questa situazione di emergenza sanitaria dobbiamo ringraziare soprattutto gli sforzi degli infermieri e dei dottori che hanno messo a rischio la propria vita per soccorrere chi ne aveva bisogno e, purtroppo, anche molti di loro hanno perso la vita.
Fortunatamente la situazione a L'Aquila non è grave e nella mia famiglia siamo tutti sani: già “solo” per questo dovremmo essere grati.
Il 18 maggio la quarantenne è finita ed i negozi, mano a mano, hanno iniziato a riaprire. Ora ci troviamo in un momento di ripresa, anche se un po' difficile. La gente è ancora spaventata e non riesce a girare con tranquillità. Ovviamente anche in questo periodo di ripresa siamo costretti a continuare a girare “mascherati”, come se fosse carnevale. Una delle poche cose che non è ripartita con normalità è la scuola, pertanto continuiamo a svolgere le lezioni online. Per fortuna che esiste la tecnologia!
Durante la quarantena non abbiamo potuto vedere familiari e amici, ma grazie alle varie piattaforme online siamo riusciti a rimanere in contatto con i nostri amici tramite le videochiamate. Anche i nonni, per vedere i loro amati nipoti, sono diventati più tecnologici imparando a fare le videochiamate e cercando di usare al meglio il proprio smartphone. Questa situazione delicata in cui tutti ci siamo trovati a vivere penso che debba far riflettere ogni singola persona. Dobbiamo far capire alle persone per noi veramente importanti qual è il loro posto nel nostro cuore, dobbiamo fargli sapere che per noi sono importanti prima che sia troppo tardi.



 

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