Nonostante si conosca la natura distruttiva ed egoista dell’uomo, pochi avrebbero potuto immaginare conseguenze e scenari di questo tipo. Stiamo parlando delle mascherine e degli altri strumenti sanitari di protezione che stanno letteralmente invadendo il mare e gli oceani, rovinandoli e inquinandoli forse irreparabilmente. Un disastro ambientale che è testimoniato dalle immagini recentemente arrivate dalle Filippine.
La scoperta
A seguito di un’escursione dei subacquei dell’Anilao Scuba Dive Center, a cui si è unito il giornalista inglese Howard Johnson, la BBC ha pubblicato il video della scioccante scoperta. Nel filmato mostrato dall’emittente inglese è evidente la vastità e la quantità di mascherine chirurgiche che hanno ricoperto la barriera corallina nei pressi di Manila, capitale filippina e luogo di immersione dell’escursione.
Il danno ambientale
Oltre a rappresentare un danno alla bellezza mozzafiato della barriera filippina, questi dispositivi di protezione individuale hanno un impatto ambientale disastroso. Infatti uno studio dell’Università di Milano-Bicocca ha rivelato che una mascherina chirurgica rilascia fino a 173 mila microfibre di plastica al giorno nell’ambiente marino. Queste microfibre o microparticelle, non essendo biodegradabili, si disperdono inevitabilmente nell’ambiente compromettendo quindi la sopravvivenza di flora e fauna marina. Si calcola infine che siano necessari fino a 450 anni per la decomposizione completa di questi nuovi pericoli ambientali.