"Forestazione urbana" è il termine che viene utilizzato per indicare la progettazione verde nelle aree urbane. Non si tratta solo di alberi piantati e piante sparse in giro per la città, ma una vera e propria progettazione che riguarda anche gli edifici, i tetti e le facciate dei palazzi.
La vita in città
Perché è così importante tornare a vedere piante e fiori non solo in campagna ma anche in città? Perché attualmente oltre 4 miliardi di persone, circa il 57% della popolazione mondiale, vive nelle aree urbane e si stima che entro il 2030 la quota salirà oltre i 6 miliardi, raggiungendo più del 70% della popolazione mondiale.
Non è un segreto che vivere in un contesto altamente urbanizzato non porti solo vantaggi come la comodità di avere sempre tutto a portata di mano e la possibilità di vivere in un contesto iper socializzato; ma anche svantaggi piuttosto importanti: a fare da capofila lo stress derivato dal traffico e dalla quantità enorme di persone che si spostano velocemente. Oggi conosciamo bene le pecche delle metropoli, ma qualcuno un secolo fa ci aveva già pensato: Georg Simmel, sociologo e filosofo tedesco che fa dello studio delle megalopoli un punto cardine del suo pensiero. Secondo il sociologo la vita nelle aree urbanizzate, soprattutto se molto grandi, costringono l'uomo a confrontarsi con un ritmo di vita frenetico, un flusso continuo di informazioni, interazioni e stimoli a cui siamo soggetti con una velocità senza precedenti. Tecnologia, traffico, pubblicità e densità abitativa amplificano la condizione di frustrazione finché l'individuo, pure essendo circondato da persone, si ritrova completamente solo e alienato dalla società.
La presenza di aree verdi in città potrebbe alleviare la condizione di cui ci parla Simmel, ma permetterebbe anche alla Natura di riprendersi, seppur in piccola parte, ciò che nei secoli gli abbiamo gradualmente portato via fino a farla quasi scomparire da intere zone. Ma come si a portare di nuovo il verde in città?
Parchi e orti urbani
Non tutte le città sono dotate di ampi spazi verdi e parchi pubblici. Secondo l'indice 2024 HUGSI, Husqvarna Urban Green Space Index, che è una soluzione satellitare alimentata dall'intelligenza artificiale che analizza le aree urbane e il loro ampliamento nel corso del tempo, la città più verde d'Italia è Genova, con il 50% di verde urbano e una copertura di alberi del 39%, al di sotto troviamo Bologna con il 40% di verde urbano e solo un 23% di copertura di alberi e Firenze con un 44% di verde urbano e il 21% di alberi. Queste sono le uniche 3 città che tengono testa alla percentuale europea del 47%, mentre la media delle altre città italiane oscilla tra il 35-37%.
Per le città che non emergono nella classifica HUGSI c'è però una soluzione alternativa per godere della Natura in città anche senza la presenza di grandi spazi dedicati: gli orti urbani. Si tratta di aree di grandezza variabile dislocate nelle città e completamente dedicate ai cittadini, che nel rispetto degli altri abitanti possono coltivare le proprie varietà preferite di frutta e verdura, prendersene cura e raccoglierle al momento giusto. Gli orti urbani diventano così anche un occasione di incontro con gli altri cittadini e collaborazione per prendersi cura della città.
Edifici, tetti e facciate
Chi l'avrebbe mai detto che anche gli edifici si sarebbero potuti tingere di verde? Anche l'architettura si adegua al presente, e lo fa con la progettazione di tetti e facciate ricoperti da vegetazione. Nel caso dei tetti si tratta di un idea innovativa che consiste nel rivestire interamente i tetti di vegetazione alta non oltre i 12 centimetri per i tetti estensivi e di oltre 12 centimetri per i tetti intensivi. Questa pratica avrebbe diversi effetti positivi: oltre a rendere gli edifici più belli e ad aumentare il loro valore di mercato, aiuterebbe anche con l'isolamento acustico e termico, così da poter ricorrere a termosifoni e condizionatori in misura minore.
Quando parliamo di facciate, di giardini verticali, invece dobbiamo ringraziare il biologo francese Patrick Blanc, che a metà degli anni Ottanta ha realizzato alla Citè des sciences et de l'industria del là Villette a Parigi il primo esempio di giardino verticale. La sua opera è stata presto emulata in tutto il mondo, persino a Milano dove sorge il bosco verticale: un complesso di due palazzi residenziali interamente ricoperti di piante.