Il Palazzo di Baldu sorge nel territorio di Luogosanto, in Località Santo Stefano, a circa 4 Km dal centro abitato. Si tratta di una struttura costruita in età medievale tra il XIII e il XV secolo d.C. ed apparteneva al Giudicato di Gallura.
Il palazzo
Numerose leggende conservatesi fino ad oggi narrano che la costruzione del palazzo sia stata voluta da Lamberto Visconti, marito di Elena di Gallura, nei primi anni del XIII secolo d.C. per celebrare la nascita del figlio Ubaldo, e per questo motivo gli abitanti locali gli abbiano attribuito il nome di “Palazzo di Baldu”. Il complesso del sito archeologico si estende per un’area di circa 1400 mq in seno ad un bosco di lentischio e filirea ed è composto da una torre quadrangolare, ovvero il Palazzo, e da circa venti ambienti disposti attorno ad ampio cortile pentagonale. Dagli studi effettuati sulla muratura parrebbe che la torre si sviluppasse su tre piani e che fosse provvista di una terrazza che assicurava una buona visibilità sull’area circostante.
Gli ambienti del complesso, riportati alla luce dopo una serie di campagne di scavi archeologici eseguiti a partire dal 1999, sembrano aver avuto funzioni abitative, come cucine, stalle, magazzini e attività artigianali. Dette attività, unite alle caratteristiche strutturali del palazzo, hanno portato gli studiosi a identificare l’insediamento come un importante centro per l’amministrazione del Giudicato di Gallura nonché come residenza dei giudici di Gallura. Esternamente alle abitazioni è ubicata la chiesa di Santo Stefano, costruita probabilmente tra il XVII e il XVIII secolo d.C. su quella esistente medievale che serviva il villaggio.
I ritrovamenti
Le attività di scavo più significative, svoltesi tra il 2012 ed il 2019, sono state portate avanti dall’équipe dell’Università di Cagliari con la partecipazione degli studenti dei vari livelli formativi. Le operazioni di scavo hanno restituito particolari reperti risultati determinanti per la ricostruzione del ruolo dell’insediamento nel territorio. Sono stati ritrovati soprattutto manufatti in terracotta. Oltre a questi, le indagini hanno riportato alla luce oggetti in ceramica riconducibili a produzioni pisane, ceramiche smaltate prodotte in Liguria, ma i reperti di maggior spicco appartengono ad un gruppo di frammenti facenti parte di un manufatto in vetro decorato con scritte arabe riconducibile ad una lampada da moschea di produzione siriana o egiziana e a dei frammenti ceramici di tipo “Raqqa” prodotti nel Medio Oriente tra il XI e il XIII secolo d.C. Questi ritrovamenti contribuiscono ad accrescere la convinzione degli studiosi che il centro gallurese intrattenesse importanti e diretti rapporti commerciali e diplomatici con il vicino oriente.
Il sito riveste notevole importanza in quanto rappresenta una delle poche strutture sopravvissute del medioevo sardo, ed è unico in Gallura. Grazie all’attività di promozione attuata dall’Amministrazione Comunale di Luogosanto e dalla Soprintendenza Archeologica e dalla Regione Sardegna è divenuta una meta di grande interesse per i turisti, provenienti soprattutto dalla penisola, dalla Germania, dal Regno Unito e dalla Spagna.
Foto: Palazzo di Baldu | Gianni Careddu su Wikimedia Commons