Arte
Street art, l'arte del terzo millennio
L’arte in cui tutto è lecito ormai fa storia anch’essa, al pari delle forme artistiche più nobili e standardizzate
Chiara Serra | 29 maggio 2021

Il nome di Banksy, iconico artista dalla identità ignota, è strettamente legato al concetto di street art, ponendosi, di fatto, al vertice del movimento artistico. Sarebbe un errore limitarsi alla sola analisi dell’opera di Banksy o ricondurre tutta la street art al solo nome dell’artista britannico.

Banksy è un riferimento, una fucina di idee, un catalizzatore di attenzione, ma attorno alla sua figura ruota una costellazione di artisti, noti o meno, che fa della street art una forma d’arte popolare, diffusa e molto vicina al mondo giovanile.

Le opere di street art hanno spesso la caratteristica di essere indissolubilmente legate al sito nel quale l’originale è stato realizzato. Alcune città hanno fatto a gara per attirare i più influenti artisti e dar loro uno spazio urbano dove dar libero sfogo alla loro arte ed ai loro messaggi. Città d’arte storiche hanno aggiunto queste nuove opere per completare la loro offerta turistica. Anche le moderne metropoli, talora prive di patrimoni artistici storici, hanno corteggiato gli street artists per colmare il gap nei confronti delle città d’arte ed offrire proposte turistiche più allettanti.

Firenze

In Italia, Firenze, ha chiamato l’artista francese JR per realizzare un’opera monumentale, alta 28 metri e larga 33, dal titolo The Wound, la ferita, trasformando la facciata di palazzo Strozzi in una sorta di squarcio realizzato con la tecnica del trompe l’oeil.

Berlino

A Berlino, su una porzione lunga 1,5 km del muro che divideva fino al 1989 la città, trovano spazio diversi murales che ripercorrono la storia del Paese in chiave contemporanea: c’è il famoso murale Fraternal Kiss, il bacio fra Erich Honecker e Leonid Breznev, dell’artista Dmitri Vrubel, ma anche Test the Rest, opera di Birgit Kinder che rappresenta una Trabant, macchina simbolo della DDR, che distrugge il muro stesso. Altri luoghi della capitale tedesca ospitano numerose opere che attirano numerosi turisti.

Bruxelles

Bruxelles è considerata la patria del fumetto e ciò è facile intuirlo passeggiando per le vie del centro, dove si trova un vero e proprio tripudio di murales che celebrano le famose strisce. Vi si ritrovano Tintin, Asterix e Luky Luke. Gli appassionati dell’arte fiamminga possono trovare graffiti ispirati ai capolavori di Peter Bruegel realizzati per il 450° anniversario della sua morte.

Belfast

Belfast ha sempre ospitato arti murali come forma di protesta e dissenso fin dall’inizio del ‘900. I murales della città nord-irlandese raccontano di tensioni politiche e religiose ma anche di pace e speranza. Oggi se ne contano più di duemila. Famoso è il Solidarity Wall, il muro della solidarietà dedicato all’attivista Bobby Sand. Nella East Belfat si trovano murales dedicati al mito del Titanic, transatlantico costruito proprio in città. Tutto il centro storico è riqualificato da scene urbane creative di puzzle e graffiti.

Oslo

Altra città europea che ospita installazioni di street art è la città del Nobel: Oslo. Graffiti raffigurano le personalità insignite in passato del prestigioso premio: da Nelson Mandela ad Albert Einsten e Marie Curie. Nelle zone più alla moda della città, dove hanno sede il Museo Munch e quello di Storia Naturale ed il Giardino botanico, tra le opere più fotografate c’è L’urlo di Munch in versione murale dell’illustratore norvegese Kveeneland.

Melbourne

Al di là dei confini europei si distingue la città di Melbourne, che con migliaia di graffiti, murales e disegni realizzati con vernici a spray, è la vera mecca della street art. Giovani artisti locali hanno realizzato le loro opere nel quartiere alternativo di Fitzroy, rendendo le vie del quartiere sede di veri e propri walking tour di appassionati. Molto famosa è la AC/DC Lane, dedicata alla omonima band australiana, un vero e proprio regno della musica: qui si trovano la scultura che omaggia la rockstar Bon Scott ed il murale raffigurante Malcom Young.

L’arte di strada, l’arte senza musei, l’arte open air: muri dipinti a colpi spray, foto e sculture, copie d’autore. L’arte in cui tutto è lecito ormai fa storia anch’essa, al pari delle forme artistiche più nobili e standardizzate.

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