Dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, la prima ballerina russa Olga Smirnova, al fine di manifestare il proprio dissenso in ambito bellico, aveva deciso di abbandonare il balletto russo e di cercare lavoro in Europa. Ma cosa è successo dopo? Dove si è stabilita la prima ballerina russa e dove è riuscita a trovare lavoro?
"Mi vergogno di essere russa"
La ballerina Smirnova, dichiarando di “vergognarsi di essere russa", aveva lasciato la propria città lo scorso 16 marzo. La notizia ufficiale era arrivata dal Balletto Nazionale olandese, luogo presso il quale, a partire da quel giorno, la ballerina si è iniziata ad esibire. Insieme a lei, si esibisce anche il ballerino Victor Caixeta, che aveva anch'esso deciso di lasciare la Russia in risposta alla guerra. La ballerina non è particolarmente attiva su Instagram ma, come traspare dal suo canale Telegram e dal suo sito ufficiale, la Smirnova si dice contraria alla guerra “con tutte le fibre del corpo” e, pur essendo fortemente attaccata alle sue origini, aggiunge che mai avrebbe pensato di provare vergogna per la patria che l’ha cresciuta.
Le proteste di alcuni ucraini
Dunque, scegliendo la libertà, la prima ballerina del Bolshoi ha deciso di cancellare tutti i suoi eventi presso Mosca e, successivamente, ha accolto svariate proposte in Europa. In particolare, il 4 Aprile 2022 la Smirnova si è esibita presso il teatro San Carlo di Napoli in occasione del Ballet for Peace-Ukraine Fundraising Gala, in compagnia di Victor Caixeta; successivamente si è esibita il 9 Aprile a Milano, al teatro della Scala, per il Gala Fracci, in coppia con Roberto Bolle; infine, si è esibita il 16 e il 20 Aprile presso l’Opera di Amsterdam nella variazione Raymonda (Petipa, Beaujean), nuovamente in compagnia di Victor Caixeta. Il problema maggiore però, già da due settimane, riguarda le continue minacce che le ballerine di origine ucraina ricevono dai loro connazionali per aver preso parte a spettacoli con Smirnova: da quando quest'ultima ha infatti raggiunto l’Europa, numerose sono state le sue collaborazioni insieme ad altre ballerine, molte delle quali di origine ucraina, e proprio a questo proposito altrettante sono state le minacce che tali ballerine hanno ricevuto da cittadini ucraini residenti in Europa per essersi esibite assieme alla collega russa.
È perciò evidente che, nonostante il chiaro dissenso per la guerra manifestato dalla Smirnova, la tensione è parecchio alta. Dunque, con l’augurio che la situazione possa migliorare presto, attendiamo le date delle prossime esibizioni della ballerina, non più del Bolshoi, ma del balletto di Amsterdam.