Una vita intensa segnata dalla malattia e dal grande amore per Diego Rivera, un’eroina femminista e pasionaria che ha rivoluzionato il concetto di bellezza: l’artista messicana Frida Kahlo, simbolo dell'avanguardia artistica e dell'esuberanza della cultura messicana del Novecento è finalmente protagonista in Italia di due grandi mostre. La prima, a Roma, alle Scuderie del Quirinale, dal 20 marzo al 31 agosto 2014, indaga Frida Kahlo e il suo rapporto con i movimenti artistici dell’epoca, dal Modernismo messicano al Surrealismo internazionale, analizzandone le influenze sulle sue opere. La mostra genovese, Frida Kahlo e Diego Rivera, a Palazzo Ducale, dal 20 settembre 2014 al 15 febbraio 2015, prosegue il racconto iniziato, analizzando l'universo privato di Frida, un universo di grande sofferenza, al centro del quale ci sarà sempre il marito Diego Rivera. La sua arte si è sempre fusa con la storia e lo spirito del mondo a lei contemporaneo. Fu proprio il suo spirito rivoluzionario che la portò a rivalutare il passato indigeno e le tradizioni folkloriche, i colori e i simboli della cultura popolare messicana. Allo stesso tempo Frida è un'espressione dell'avanguardia artistica e dell'esuberanza culturale del suo tempo e lo studio della sua opera permette di intersecare le traiettorie di tutti i principali movimenti culturali internazionali che attraversarono il Messico: dal Pauperismo rivoluzionario all'Estridentismo, dal Surrealismo a quello che decenni più tardi avrebbe preso il nome di Realismo magico. La mostra romana, da non perdere, riunisce attorno ad un corpus capolavori assoluti provenienti dai principali nuclei collezionistici, opere chiave appartenenti ad altre raccolte pubbliche e private in Messico, Stati Uniti, Europa. Completa il progetto una selezione dei ritratti fotografici dell'artista, tra cui quelli realizzati da Nickolas Muray negli anni Quaranta. Se infatti l’esposizione intende approfondire la produzione artistica di Frida Kahlo nella sua evoluzione, dagli esordi alle componenti ideologico-politiche ispirate dal muralismo messicano (Rivera, Orozco), al centro è il tema dell'autorappresentazione con una serie di indimenticabili autoritratti. In tempi di ricerca della perfezione a tutti i costi, usciamo frastornati e incantati dai dipinti di Frida Kahlo, ognuno diverso dal precedente, uguali solo nella rinuncia all’idealizzazione di sé. Ciò che lei conquisterà sarà l’amore per il proprio corpo imperfetto, persino “brutto”, ma intensamente vivo, soggetto alle più atroci intemperie, trafitto da aghi, trapassato da radici. Quindi bellissimo.
Miti dell'arte
Viva la vida
Passione per la vita, la politica, la rivoluzione. Frida Kahlo in mostra.
Redazione di Roma | 14 aprile 2014
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