Dallo scorso 3 giugno le vaccinazioni sul territorio nazionale coinvolgono tutti i cittadini al di sopra dei 12 anni, dopo l’approvazione da parte di EMA e AIFA per la somministrazione ai 12-15enni. Nei giorni scorsi si sono perciò aperte le prenotazioni, ed è iniziata la somministrazione anche ai giovani. Ogni regione ha scelto una strategia diversa: in alcuni casi si sono preferiti Open Day ed eventi mirati, anche con il fine di vaccinare i maturandi prima dell’Esame di Stato, che si svolgerà nelle prossime settimane; in altri, si è preferito attenersi al normale calendario della campagna vaccinale. I giovani hanno risposto in maniera molto positiva alla possibilità di vaccinarsi. Le regioni che hanno somministrato più dosi a queste fasce di età sono la Campania, con il 26,1%, e il Friuli Venezia Giulia, con il 21,8%. In Lombardia, dove le prenotazioni hanno aperto la sera del 2 giugno, in meno di un giorno si erano già prenotate 470mila persone. Non mancano però alcune polemiche, soprattutto rispetto al tipo di vaccino scelto.
Open Day e AstraZeneca
Si sta discutendo, ad esempio, della scelta, compiuta da alcune regioni, di organizzare Open Day aperti ai giovani e incentrati sul vaccino AstraZeneca. Il siero dell’azienda anglo-svedese, infatti, è stato collegato alla formazione di alcuni rari casi di trombosi, che riguardano soprattutto le giovani donne. Per queste ragioni nel mese di marzo si era arrivati persino a sospenderne temporaneamente la somministrazione in diversi paesi europei, e a consigliare il vaccino alla fascia sopra i 55 anni. Una situazione simile vale anche per il vaccino Johnson&Johnson, che ha un funzionamento simile al siero di AstraZeneca, basato su un vettore virale. Secondo l’immunologa Antonella Viola, intervistata dal Corriere, avrebbe senso allora limitare in maniera più netta la somministrazione dei due vaccini alla sola fascia over-55, e vaccinare i più giovani con i sieri prodotti da Pfizer-Biontech e da Moderna.
Se i genitori sono contrari?
Un altro tema legato ai vaccini per i minorenni riguarda la possibilità dei ragazzi di scegliere di vaccinarsi nel caso in cui le famiglie siano contrarie. Come riportato da Torcha, la scelta di vaccinare un minore rientra nell’insieme di decisioni che devono essere prese di comune accordo. L’articolo 337quater del Codice Civile, all’interno del titolo IX “Della responsabilità genitoriale e dei diritti e dei doveri del figlio” afferma infatti che “salvo che non sia diversamente stabilito, le decisioni di maggiore interesse dei figli sono adottate da entrambi i genitori”. Se ne può escludere uno solo con la decisione di un Giudice, in casi di grave pregiudizio nei confronti del minore nei quali l’integrità psicofisica e la crescita del figlio siano in pericolo. Nel caso dei vaccini, due pareri discordanti generano una situazione di stallo, che può essere perciò risolta solo ricorrendo a un Tribunale. Sarà il Giudice allora a valutare la necessità di vaccinazione, considerato anche il fatto che i vaccini non sono obbligatori, ma facoltativi.