Attualità
I nipoti di Babbo Natale entrano nelle case di riposo
Il progetto di una onlus comasca che porta un sorriso a tantissimi anziani delle Rsa in tutta Italia
4C Liceo Classico G. Carducci di Cassino | 16 dicembre 2021

"Nessuno dovrebbe mai sentirsi solo" questo è il motto dei volontari del progetto Nipoti di Babbo Natale della Onlus "Un sorriso In Più". Sembra utopico, eppure questo è un progetto che attivamente rende possibile stare vicino alle persone che si sentono più sole: gli anziani delle RSA. L'iniziativa da quattro anni raccoglie i desideri degli anziani che si trovano in strutture di accoglienza, vengono poi caricati sul sito e chi vuole può spedire loro il regalo scelto. Un'occasione per fare un piccolo gesto di solidarietà e rendere il Natale più sereno per tutti. 
I ragazzi e le ragazze del liceo classico G.Carducci di Cassino hanno intevistato proprio i volontari del progetto. 

Come è nata l'idea di questo progetto? 

Per noi di Un Sorriso In Più Onlus nessuno dovrebbe mai sentirsi solo, per questo i nostri volontari, dal 2004, stanno accanto agli anziani più soli, a domicilio, in ospedale e all’interno delle case di riposo nelle province di Como, Varese e Monza Brianza e a minori in situazioni di difficoltà e disagio, ospiti presso comunità educative del territorio. L’idea ci è stata proposta da Katerina Neumann, una ragazza originaria della Repubblica Ceca. Nel 2017, la radio nazionale del suo Paese ha realizzato e promosso questo progetto, al quale hanno partecipato centinaia di case di riposo e grazie al quale quasi 14.000 anziani hanno visto realizzato un desiderio. Un progetto semplice e pieno di vita, che noi di Un Sorriso in Più Onlus abbiamo subito abbracciato con entusiasmo… affinché nessun anziano si senta solo a Natale! La sua bellezza e la sua forza stanno innanzitutto nella possibilità, che viene data agli anziani, di poter esprimere un desiderio. Può sembrare una cosa banale, ma per un anziano ospite di una casa di riposo, in una fase della vita in cui sono principalmente altri a decidere per lui, riscoprire una dimensione di ascolto di sé e di legittimazione di un desiderio, è qualcosa che può portare nuova linfa e nuova vita. Vedere i propri desideri realizzati sarà un momento di gioia e di gratificazione, soprattutto per gli anziani più soli: sapere che qualcuno ha pensato a loro, che qualcuno ha dedicato del tempo e delle risorse per regalare loro un momento di felicità, li farà sentire più importanti e meno soli. Allo stesso tempo ogni nipote potrà vivere e sperimentare la gioia del dono, ritrovando il vero senso del Natale.

Come si può partecipare? (Sia per RSA che per "nipote")

Le case di riposo si iscrivono attraverso “area RSA” sul sito. Accettano il regolamento e di sostenere il progetto e ricevono tutte le indicazioni per coinvolgere i propri anziani e per operare in autonomia sulla piattaforma, inserendo i desideri dei propri ospiti. Il team di progetto incontra online tutte le RSA aderenti e si occupa della supervisione per tutta la durata dello stesso. Il lavoro degli educatori all’interno delle case di riposo è preziosissimo perché essi creano spazi di ascolto autentico per gli anziani, affinché riescano a entrare in contatto con i propri desideri e a esprimerli. Il lavoro sul desiderio suggerisce un nuovo sguardo sulla progettazione e sulle strategie operative all’interno delle residenze. I nipoti semplicemente accedono al sito www.nipotibabbonatale.it nella sezione “Desideri”, selezionano quello che più li emoziona e vengono messi in contatto con la residenza dove vive l’anziano che hanno scelto di rendere felice per Natale. Gli educatori e i nipoti si organizzano per la consegna o la spedizione del regalo oppure per la realizzazione di una eventuale esperienza (ad esempio un’uscita a teatro, al bar, in moto).

Sono tanti i donatori che partecipano? Con l'avvento del Covid è cambiata la partecipazione al progetto?

Nella scorsa edizione sono stati realizzati circa 5900 desideri da 5013 nipoti di babbo Natale (alcuni nipoti hanno realizzato più desideri). Da quando non è più possibile accedere alle residenze per via delle restrizioni che si sono rese necessarie per il contenimento dei contagi e per salvaguardare gli anziani più fragili, la maggior parte dei doni sono stati inviati e solo in pochissime situazioni è stato possibile consegnarli di persona.  Le case di riposo hanno ovviato a queste limitazioni portando la tecnologia al servizio della relazione. Gli anziani sono diventati bravissimi ad utilizzare smartphone e tablet; le consegne sono avvenute molto spesso attraverso una video chiamata, nella quale nipote e anziano si sono conosciuti e hanno condiviso indimenticabili emozioni. Nonostante la chiusura delle RSA, i nipoti di Babbo Natale sono riusciti a portare un grande calore nelle case di riposo, a far sentire gli anziani felici, importanti. I nonni erano sorpresi di essere stati scelti, ma altrettanto gli educatori che insieme ai propri ospiti sono stati incoraggiati, nel momento più difficile per loro, dai tanti nipoti che venivano in contatto con le loro realtà.

Ha una storia o un regalo che vuole raccontarci che ricorda con particolare affetto? 

Quando leggiamo le descrizioni dei desideri spesso ci commoviamo, i desideri parlano della storia di queste persone e della loro capacità di guardare ancora al futuro. La maggior parte delle richieste degli anziani riesce a toccarci il cuore, ci emoziona profondamente perché immaginiamo gli occhi increduli dell’anziano, che non riesce a comprendere come mai proprio lui possa essere scelto da uno sconosciuto e per quale motivo questa persona voglia regalare proprio a lui un Natale speciale. Personalmente, le storie che mi colpiscono di più sono quelle in cui l’anziano riesce ancora a fare qualcosa che pensava non sarebbe stato più possibile con l’ingresso in struttura: come la signora Giulia che è tornata in cattedra al suo liceo, dove aveva insegnato per quarant’anni lettere latino e greco e ha incantato per due ore gli studenti rimasti a bocca aperta. Ma anche i desideri più piccoli permettono all’anziano di vivere una magia e da questo incanto sono avvolti gli operatori che gli stanno accanto, i suoi stessi familiari, noi di nipoti di Babbo Natale e i tanti che seguono il progetto attraverso i social il sito e i media.

C'è qualcosa che vorrebbe dire ai giovani per coinvolgerli nel progetto?

Nipoti di Babbo Natale incontra ampiamente l’attenzione dei giovani soprattutto attraverso la pagina Instagram. Una delle scoperte più belle che ci è stata possibile grazie e Nipoti Babbo Natale è la immensa sensibilità delle giovani generazioni che vogliono essere nipoti di questi nonni speciali (a volte perché non hanno più i loro nonni e vedono in questo incontro la possibilità di essere ancora nipoti); ci sono ragazzi che coinvolgono gli amici, si attivano per sostenere il progetto o per cercare il regalo giusto per “nonni” sconosciuti. Nipoti di Babbo Natale è l’occasione, il pretesto per accedere alle case di riposo e, quello che mi sento di dire ai giovani, è di accettare questo invito e di viverlo con il cuore aperto, perché l’incontro con questi anziani regalerà loro una sorpresa, una scoperta, la possibilità di toccare con mano il passato, la storia, un tempo per loro così diverso da sembrare una favola; i nipoti conosceranno soprattutto l’incredibile, straordinaria vivacità che anima le persone anziane, anche molto anziane, i loro valori, il loro esempio. 

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