Attualità
No alla violenza di genere, la nuova proposta della Commissione Europea
L'Unione Europea avvia una nuova proposta di legge contro la violenza di genere
Angela Scianna | 16 marzo 2022

La Commissione Europea ha deciso: è necessario fare un passo avanti nella tutela dei diritti delle donne. A causa dalle numerose violenze che le donne subiscono ogni giorno, l'Unione Europea avvia la sua proposta di approvare una legge che unifichi le diverse normative e le diverse pene vigenti negli Stati membri in materia di violenza di genere. Il problema non è infatti risolto, anzi. Una donna su tre è stata vittima di violenza sessuale e domestica, una su due ha subito molestie sessuali e anche la violenza online è in forte aumento nei confronti di donne che hanno un ruolo nella vita pubblica. In quanto a violenza informatica di genere, una donna su due ne è stata vittima. La nuova legge andrà a colmare le lacune delle legislazioni nazionali, unificando le normative in tutta l'Unione. Prima però di trasformarsi in legge effettiva, la proposta dovrà essere approvata dai Parlamenti di ogni singolo Paese e prima ancora di arrivare alle legislazioni nazionali, la direttiva dovrà comunque passare al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE.


La poposta prevede: la criminalizzazione dello stupro, delle mutilazioni genitali femminili, di fenomeni come la violenza informatica contro le donne che include il cyberstalking, la condivisione di immagini e l'incitazione all' odio e alla violenza di genere. Infine il mancato consenso durante un rapporto sarà finalmente equiparato allo stupro, andando a tutelare vittime di rapporti non consensuali non ritenute tali per l'assenza di modalità violente nell'aggressione. La nuova proposta vuole essere uno stimolo per il supporto e la protezione delle vittime. I Paesi membri dovranno introdurre nuovi modi per denunciare le forme di violenza di genere, rendendo le denunce più sicure, facili e accessibili. Inotre prevede risarcirmenti per le vittime da parte degli aggressori per danni, spese sanitarie e mancato guadagno. Saranno istituiti servizi di assistenza, supporto e protezione nelle stesse strutture e centri di crisi per stupro. Gli Stati membri saranno poi invitati a consultarsi e scambiarsi informazioni in materia di procedimenti penali.

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