Sono passati 127 anni dai primi esperimenti di Guglielmo Marconi sulle onde radio, che per la prima volta nella storia dell'umanità hanno permesso alle masse di informarsi, conoscere ed esprimersi. Tanta è la strada che è stata fatta in campo comunicativo, basti pensare che se un tempo i mondi dell'informazione e della musica erano dominati dalle emittenti radiofoniche, ora questo primato spetta al digitale e a internet, dopo una lunghissima partentesi di predominanza della televisione. Eppure, la radio è ancora parte importante del nostro quotidiano: filtra le hit musicali, contribuisce a organizzare eventi importanti e gli ascolti sono in aumento. Siamo ormai lontani dagli esperimenti marconiani, ma questa straordinaria invenzione a opera di un italiano continua ad essere un grande simbolo della storia culturale del nostro paese.
Come funziona la radio in Italia?
La radio AM si basa sui segnali a radiofrequenza, con il vantaggio di poter penetrare facilmente oltre gli ostacoli rappresentati, ad esempio, dalle mura di un edificio. Le onde medie potrebbero permettere a chiunque di fare radio, anche a realtà piccole e indipendenti. Nel pratico, purtroppo, la legge italiana è molto restrittiva in fatto di licenze. E non è questo il solo problema a minacciare l'AM. Ormai non è rimasto quasi nessuno a utilizzarla: l'emittente nazionale RAI ha sospeso le sue frequenze dall'11 settembre scorso. Ciò porterebbe problemi soprattutto a chi ama ascoltare la radio in macchina: la tecnologia FM si basa su frequenze che variano da zona a zona, e in Italia la copertura è ancora problematica. Stesso disagio per la DAB+, la digital radio che riesce a riprodurre un suono di più alta qualità, privo di disturbi sonori, ma che nel nostro paese copre appena il 55% del territorio, con gravi lacune al Sud. Anche in ottica energetica vincono le frequenze AM, che consumano meno di Digital Audio Broadcasting e FM.
La nostra posizione
Nessun passo indietro: come voce delle nuove generazioni non rinneghiamo il futuro. Proprio per questo anche i nostri programmi hanno abbracciato la DAB+, e trasmettiamo secondo questa tecnologia nelle maggiori città italiane. Ma Radio Zainet è una delle pochissime emittenti a utilizzare ancora le frequenze AM, in quanto chiudererle singnificherebbe rinunciare a una parte importante del nostro patrimonio culturale. Quella delle onde media è una storia di libertà, fatta di radio indipendenti che sfidano interi monopoli sociali, sistemi di pensiero e persino regimi. Non è sbagliato dire che la radio marconiana è stato il primo passo verso l'indipendenza di parola e pensiero per l'intera umanità. Per unirvi a noi in questa battaglia in difesa delle onde medie, potete continuare ad ascoltarci in tutta Italia sulla frequenza AM 693.
La chiusura definitiva da parte della rai dei trasmettitori in onda media è una scelta scriteriata ed oltraggiosa.