Ci è mancato davvero poco, qualche minuto più tardi e adesso staremmo a parlare dell'ennesima tragedia all'interno di un istituto scolastico. È accaduto lunedì mattina all'Istituto Tecnico Montani di Fano, dove alle 7.20, poco prima che gli studenti entrassero per svolgere le lezioni, è crollata una parte del tetto dell'ala dell'edificio destinata al triennio.
La preside, dottoressa Margherita Bonanno, sostiene che per fortuna l'aula colpita dal crollo è utilizzata solo raramente, che molti ragazzi sono impegnati nei progetti di alternanza scuola-lavoro e che i circa cento studenti di tre o quattro classi sono stati spostati nelle altre sedi dell'Istituto, situate in edifici vicini.
Ha sostenuto ancora la preside: "Non c'è stata nessuna avvisaglia e i controlli post sisma ci sono sempre stati. I miei ragazzi hanno dimostrato una maturità grande, c'è serietà e compostezza".
La Rete degli studenti medi Marche e il locale Comitato Noisette "contestano e denunciano aspramente questo fatto grave, che si inserisce tra gli innumerevoli casi di mancata gestione e messa a norma degli edifici scolastici nella regione e nel Paese". Ciò che è accaduto, afferma Sami Ghanmi, coordinatore regionale della Rete, "è estremamente grave, inaccettabile e pericoloso. Abbiamo più volte segnalato negli anni a istituzioni e autorità competenti, i problemi di edilizia scolastica sofferti da province e regione perché non passassero in sordina: eppure sembra che si continui ad agire solo in base alle emergenze del momento, senza piani strutturati". Scrivono gli studenti: "Raccogliamo da anni problematiche riguardanti le strutture in cui si svolgono le lezioni: l'edilizia scolastica delle Marche non gode di buona salute, specialmente dopo gli eventi sismici che negli ultimi anni hanno riguardato alcuni territori provinciali". E aggiungono: "Eventi come quello di oggi tornano a dimostrare che le problematiche continuano a essere messe in secondo piano, sottovalutate a tal punto da rischiare in questo caso la tragedia, che avrebbe potuto riguardare gli studenti di quella classe o dell'Istituto in generale. Rappresenta una grave mancanza di responsabilità di istituzioni e autorità competenti, a cui di certo non si può rimediare avviando dei sopralluoghi solo oggi".
Pochi minuti dopo sarebbe stata una strage.