Matteo Messina Denaro, soprannominato anche Diabolik e U Siccu, è un mafioso italiano legato a Cosa Nostra e a Totò Riina. Messina Denaro è originario di Castelvetrano in Sicilia, figlio del boss mafioso Don Ciccio.
Messina Denaro ha iniziato la sua carriera mafiosa fin da giovane ed è diventato uno dei più grandi boss di Cosa Nostra. È il responsabile di diverse stragi, dell’omicidio del figlio tredicenne di un pentito, dell’attentato a Maurizio Costanzo e dell’omicidio di Giovanni Falcone. Nel 1993 ha iniziato i suoi anni di latitanza dopo aver attentato alla vita del commissario di polizia Rino Germanà che aveva iniziato a indagare su di lui.
All’inizio dei suoi anni di latitanza, nel 1994, Messina Denaro si recò in Spagna per curare la miopia che lo stava rendendo strabico. Secondo diverse fonti tra il ‘94 e il ‘96 si trovava nelle vicinanze di due paesini in provincia di Palermo insieme alla sua fidanzata. Nel 2004 il SISDE era vicino alla sua cattura attraverso Antonio Vaccarino, che aveva contatti con Messina Denaro, ma purtroppo non venne preso perché, nel 2006, il quotidiano “la Repubblica” lasciò trapelare che Vaccarino era un collaboratore di giustizia. Dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, nel 2006, è Messina Denaro che diventa il capo di Cosa Nostra. Dal 2009 al 2020 numerosi complici di Messina Denaro e boss mafiosi vennero arrestati.
Messina Denaro è stato catturato lunedì 16 gennaio 2023 a Palermo dopo trent’anni di latitanza, il boss mafioso si trovava in una clinica privata dove aspettava di fare una seduta di chemioterapia sotto il falso nome di Andrea Bonafede ma al momento dell’arresto non ha tentato di nascondere la sua identità.
Un video dell’arresto di Messina Denaro è stato postato su internet e in queste immagini possiamo vedere i grandi festeggiamenti e gli applausi dei palermitani per l’arresto. Pif, il regista palermitano autore di “La mafia uccide solo d’estate”, a Cartabianca su Rai 3 ha espresso tutto il suo sdegno per le persone che difendono il boss mafioso dicendo che l’arresto è stato un errore, insultandole pesantemente.
Come è possibile che in un paese ricoperto di telecamere un uomo che è cambiato a malapena in trent’anni non sia mai stato trovato? Evidentemente Messina Denaro godeva di una rete di protezione che non riguardava solo la famiglia mafiosa, ma anche esponenti della "società agiata", imprenditori e politici con cui Matteo Messina Denaro trattava della sua attività.