Attualità
Gli studenti protestano, gli affitti aumentano
Mentre i fuorisede protestano per il caro affitti, in appena dodici mesi i canoni sono aumentati di quasi il 20% a Padova, Bologna e Milano
Alex Lung | 19 maggio 2023

Continuano ad aumentare gli affitti delle stanze per gli studenti fuorisede nelle principali città universitarie italiane. Secondo un report di Scenari Immobiliari, ripreso da Il Sole 24 Ore, in appena dodici mesi i canoni di locazione sono aumentati di quasi il 20% a Padova, Bologna e Milano. Mediamente, una camera in appartamento in condivisione viene a costare 810 euro nel capoluogo lombardo, 630 a Roma, 580 a Venezia, 570 a Firenze e 530 a Bologna. Più accessibili Napoli e Parma, sui 400 euro, e Bari, Genova, Perugia e Pisa, sui 330 euro. 

L'aumento è dato dalla continua crescita degli studenti che decidono o sono portati a essere fuorisede, ormai il 40% del totale degli universitari. In un mercato che generalmente non ha tetti stabiliti per legge, ciò si traduce in speculazione, per case che spesso valgono a livello pratico molto meno di quanto venga a costare l'affitto. Simona, Elena e Matteo, lamentano la carenza di manutenzione nella casa che condividono a Bologna. "Gli infissi sono vecchi, quando piove penetra l'acqua, e abbiamo quindi un problema di muffa" racconta Simona. "Nonostante le lamentele, il proprietario si è limitato ad assicurarci che qualcosa verrà fatto, ma in più di un anno non ha provveduto a far vedere la situazione a un professionista", specifica Matteo.

La situazione diventa sempre più grave anche per via di quegli appartamenti che, dopo aver ospitato per decenni studenti, sono trasformati dai proprietari in Airbnb. "Ormai in centro è impossibile trovare una stanza a meno di 600 euro al mese", fa presente Bianca, studentessa fuorisede dell'Alma Mater Studiorum, "Ai proprietari conviene far così oppure affittare per brevi periodi a turisti, noi studenti dobbiamo lasciare il centro e iniziare a cercare in periferia". Il problema non sarebbe eccessivamente grave, ma anche nelle zone periferiche i canoni stanno aumentando, visto l'affusso di "esuli" dai quartieri centrali universitari. Nel capoluogo emiliano, così come in altre grandi città, vi sono accordi tra il Comune e i proprietari: in cambio del mantenimento dei prezzi sotto una certa soglia, si assicurano degli sgravi fiscali. Tuttavia, molti locatari non aderiscono a tali iniziative, preferendo alzare il canone spesso di anno in anno, in base al mercato.

La situazione sarebbe meno problematica se fossero disponibili più posti letto negli alloggi universitari regionali. Nonostante varie promettenti iniziative per aumentarli, al momento in Italia appena il 4% degli universitari italiani riesce ad ottenerne uno. In Francia e in Germania la percentuale è decisamente più alta, rispettivamente 12% e 10%. Il PNRR riserva ben 960 milioni di euro alla creazione di nuovi alloggi universitari: se tutto andrà secondo i piani, entro giugno 2026 dovrebbero esserci 60 mila posti letto in più.

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