Si discute al Parlamento europeo su una legge sul ripristino della natura presentata dalla Commissione Ue come elemento del Green Deal.
Da una parte c’è il Ppe di Manfred Weber (di cui fa parte FI), alleato con i conservatori dell’Ecr (che include FdI), l’estrema destra di Identità e democrazia (con la Lega) più il 30% dei liberali di Renew Europe. Dall’altra ci sono i socialisti di S&D (dei quali fa parte il Pd), il 70% dei liberali (è il capogruppo Stephane Sejourné ad avere fatto i calcoli), i Verdi, la Sinistra e il M5S che è tra i non iscritti. Il voto di oggi, come sottolinea anche il Corriere della Sera, può essere visto come una prova generale dell’alleanza che potrebbe formarsi al Parlamento europeo dopo le elezioni europee del giugno prossimo, con uno spostamento a destra e il perno sui popolari. La transizione verde sarà uno dei grandi temi della campagna elettorale e il Ppe ha cominciato ad attaccare le posizioni del vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans, socialista con delega al Green Deal.
Anche l'attivista Greta Thunberg ha esortato gli eurodeputati a sostenere questa legge: "Chiediamo di non respingerla, ma di sostenere un testo il più forte possibile". E ancora: "Per mitigare la crisi climatica e arrestare la perdita di biodiversità, dobbiamo ripristinare la natura". Il 23 giugno scorso Thunberg e gli attivisti per l’ambiente avevano portato lo "sciopero climatico" a Parigi per fare sentire la propria voce durante il vertice globale sulla finanza voluto e organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron.
Ma cos'è la legge sul ripristino della natura? Si tratta di uno dei pilastri del pacchetto clima della Commissione von der Leyen e si inserisce nella strategia sulla biodiversità per il 2030. Tra i suoi punti c'è la previsione di istituire obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri per il ripristino degli ecosistemi. Si pone l’obiettivo di ripristinare entro il 2030 almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell’Unione e il 15% dei fiumi nella loro lunghezza. Inoltre, sempre entro il 2030, prevede la realizzazione di elementi paesaggistici ad alta biodiversità su almeno il 10% della superficie agricola utilizzata. Entro il 2050, poi, la legge ha l’obiettivo di recuperare tutti gli ecosistemi che necessitano di azioni di ripristino.