Attualità
Mediterraneo, gli sbarchi sono aumentati del 150%
Cinque associazioni di beneficenza che assistono i migranti hanno presentato un reclamo alla Commissione europea contro la legge italiana che obbliga le navi di soccorso nel Mediterraneo ad attraccare nei porti a loro assegnati, spesso molto più lontani e che richiedono giorni di navigazione in più
Redazione | 14 luglio 2023

Sono aumentati del 150% quest'anno gli sbarchi di migranti e richiedenti asilo. Lo dice il direttore esecutivo di Frontex (l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera) Hans Leijtens, intervistato dal Corriere della Sera. Sono cresciuti soprattutto i flussi dalla Tunisia e dalla Libia, con circa 65.600 arrivi da gennaio.

Leijtens parla anche dei naufragi di Cutro e Pylos, dove sono morti centinaia di migranti senza che nessuno li soccorresse. «Vorrei poter fare di più. Quello che dico può sembrare un po’ burocratico ma siamo limitati dal nostro regolamento (...). Collaboriamo in due modi con gli Stati membri. Con le operazioni congiunte, in stretta collaborazione con le autorità governative che definiscono il nostro ruolo. Oppure fornendo elementi che consentano ai Paesi di prendere decisioni informate. È quello che è accaduto a Cutro, dove abbiamo usato la sorveglianza aerea. Nel caso della tragedia di Pylos, la nostra nave era a due giorni di navigazione dall’incidente»

«In entrambi i casi — aggiunge — abbiamo fornito informazioni sulla situazione per prendere una decisione informata. Poi spetta alle autorità italiane e greche decidere come reagire».

Intanto l’organizzazione umanitaria Sos Mediterranee accusa l’Italia di ostacolare il suo lavoro dopo lo stop ordinato alla sua nave di soccorso Ocean Viking, trattenuta nel porto di Civitavecchia «per un periodo indefinito». Cinque associazioni di beneficenza che assistono i migranti hanno presentato un reclamo alla Commissione europea contro la legge italiana che obbliga le navi di soccorso nel Mediterraneo ad attraccare nei porti a loro assegnati, spesso molto più lontani e che richiedono giorni di navigazione in più. Medici Senza Frontiere, Oxfam Italia, Sos Humanity, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione ed Emergency sostengono che la normativa viola le leggi comunitarie e internazionali in materia di salvataggi in mare.

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