Continua l'uso personale di Twitter - ormai chiamato X - da parte del suo proprietario, l'imprenditore di Tesla Elon Musk. Secondo quanto analizzato dal Washington Post, alcuni siti richiedono un tempo di apertura di cinque secondi. Si tratta di quelli di aziende e social concorrenti a Twitter o i cui capi hanno espresso perplessità nei confronti di alcune sue uscite o attività: Facebook, Instagram, Bluesky, Substack, Reuters e New York Times.
Non si tratta solo di una grave mancanza dal punto di vista del diritto di parola, ma anche di una minaccia economica. Con questa iniziativa, Musk sta potenzialmente limitando il traffico verso tali siti. Anche le inserzioni pubblicitarie dei portali riceveranno meno visualizzazioni e ciò comporta una diminuzione dei fondi. È escluso che si tratti di una problematica generale: altre testate e aziende simpatizzanti delle posizioni di Musk - come Fox News, Mastodon e YouTube - sono accessibili in appena un secondo o meno.
Non si tratta della prima volta che Musk utilizza Twitter per minare i suoi avversari: ad aprile ha rimosso il badge di verifica al profilo del New York Times, rendendo più difficile distinguerlo dagli account che si spacciano per la testata per veicolare fake news. La decisione di rendere più lento l'accesso ai siti sovramenzionati sembra essere stata presa ieri, dopo l'ennesimo scontro con la testata newyorkese, accusata dall'imprenditore di essere un "apologeta del genocidio razziale" per aver condiviso una notizie su una crisi politica in Sud Africa, il paese natale di Musk.