Nessun libro di testo, nessun voto e attività laboratoriali che mettono lo studente al centro di un'esperienza formativa di tipo pratico: è il Metodo Montessori, una sperimentazione ormai attiva da qualche anno in Italia e che si concluderà a giugno, includendo anche le scuole secondarie di primo grado. Le scuole che hanno aderito fanno parte di un un progetto ambizioso: rivoluzionare gli assetti della scuola italiana, fermi da oltre un secolo. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Rosamaria Lauricella, dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo "Giovanbattista Valente" di Roma, che ai microfoni di Zai.time ha raccontato le particolarità e i pro di questo metodo di formazione alternativo.
Il Metodo Montessori si associa spesso all’asilo e ai bambini della primaria. Com’è nata la sperimentazione per i più grandi?
Questo metodo è stato introdotto da cinque anni nella scuola dell’infanzia e nella primaria, mentre da due anni è partita la sperimentazione per introdurre il metodo anche nella scuola secondaria di primo grado. Va però sottolineato che i vari corsi Montessori rilasciano tutt’ora titoli per l’insegnamento rivolti solo all’infanzia e alla scuola primaria.
Perché il suo istituto ha deciso di aderire alla sperimentazione?
Innanzitutto per dare continuità alle cinque classi di scuola primaria che si erano avvalse del Metodo Montessori. Inoltre, la sperimentazione tiene la scuola aperta con un orario prolungato: stiamo strutturando il pomeriggio con molti laboratori che fanno sperimentare agli alunni quella che è la consapevolezza del concetto, attraverso la manipolazione del materiale, le classi aperte e il lavoro in gruppo. Lo studente è al centro, i docenti diventano un punto di riferimento, una “regia”.
Qual è la sua opinione sul voto? Può essere un limite per lo studente, ma anche un modo per verificare quanto ha realmente appreso e uno stimolo per crescere.
La valutazione – sia in una scuola tradizionale che di tipo montessoriano – è uno strumento importante per le famiglie, per gli alunni e per i docenti, perché va a individuare il grado di conoscenze e la preparazione dei ragazzi. La valutazione in una scuola con Metodo Montessori cerca la verifica e la valutazione sull’alunno come produttore, nella sua personale dimensione di apprendimento: si prende in considerazione l’aspetto dell’autonomia, il tempo di concentrazione, la capacità di svolgere e portare a termine un’attività, la relazione che costruisce con gli altri, il rispetto delle regole, la disponibilità… Insomma, uno strumento di crescita che non mortifica.