Attualità
Corteo contro la violenza: la sfilata pacifica dell'IC G.B. Valente
Il grido e la condanna contro ogni forma di violenza in una sfilata di giovani e giovanissimi
Tommaso Di Pierro | 29 novembre 2023

All'Istituto Comprensivo Giovan Battista Valente, del Municipio Roma V, si è tenuto il corteo pacifico contro la violenza sulle donne, che ha coinvolto il personale, le classi IV e V Primaria e tutte le classi della scuola media. Al grido "​​​Bimbi in lotta, la donna non si tocca", il corteo di giovani e giovanissimi ha sfilato lungo in quartiere Collatino fino a raggiungere il Parco Achille Grandi, dove si erge Monumento a Nicole Lelli, primo monumento della Capitale contro la violenza sulle donne e dedicato alla memoria dell'ex studentessa dell'IC Valente, vittima di femminicidio.

Presenti anche le istituzioni, da Cecilia Fannunza, assessore alle politiche educative e scolastiche, a Maura Lostia, vicepresidente del Municipio V e Assessore ai lavori pubblici e mobilità. Non potevano mancare i genitori di Nicole, Maria Grazia e Giovanni Lelli, quest' ultimo intervenuto con un discorso agli alunni presenti.

"Da anni la scuola ha un'alta attenzione per la legalità. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi a delle tematiche sempre più vicine alla loro età", commenta la Dirigente scolastica Rosamaria Lauricella Ninotta. "Quest'anno - continua la Dirigente - abbiamo deciso di uscire fuori dalla scuola per sfilare pacificamente, ma "rumorosamente", nel territorio. Sono state invitate tutte le istituzioni, perché è doveroso far sentire ai nostri ragazzi, anche ai più piccoli, che le agenzie educative, insieme alla famiglie, prima agenzia educativa, sono presenti". Un pensiero della Dirigente va anche all'educazione morale dei ragazzi: "È fondamentale insegnare ai nostri alunni, ai nostri figli, il rispetto per sé e per l'altro, perché da questo valore nascono poi tutti gli altri. Quello che dico spesso ai miei alunni è di parlare, di aiutarci ad aiutarli, perché loro sono i veri e propri artefici di situazioni violente,  anche nella comunicazione, che possono trasformarsi in atti bullismo. Se prima si faceva prevenzione, adesso il personale educativo deve essere formato ad intervenire in situazioni di questo tipo, per aiutare adeguatamente i ragazzi, che sono i primi a dover parlare, a dover riferire atti di bullismo o di violenza, tanto a scuola, tra gli amici, quanto a casa. È impossibile che non sentiamo urlare, è impossibile continuare a dire: "Non è un problema che non mi riguarda"".           

Commenti