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Falcone e Borsellino, storia di due eroi
La storia del legame tra due eroi della lotta alla mafia: Falcone e Borsellino
I B del liceo Anco Marzio di Ostia, Roma di Arianna Taddeo, Myriam Bagazzini, Martina Manganaro, Elettra Zuanella | 3 maggio 2024

Falcone e Borsellino nascono a Palermo e intessono subito una forte amicizia. Stessa età e stessa passione per il calcio, tanto che si conobbero ad una partita di pallone all'oratorio. Entrambi diventarono magistrati, combattendo la mafia in un tempo in cui di mafia si parlava poco. Questo legame di amicizia viene approfondito in due libri. Il primo Falcone e Borsellino. Storia di amicizia e coraggio, di Fabio Iadeluca, è un libro illustrato che ripercorre la storia dei due magistrati, due uomini soli in lotta contro la mafia. Il secondo Uomini d'amore di Elena Peduzzi, è un omaggio a due grandi servitori dello Stato, amanti della giustizia e del dovere. Entrambi i libri raccontano di come due bambini, diventati ragazzi e poi adulti, abbiano capito l'importanza di vivere la vita per la giustizia, pagando il prezzo.

Oggi Falcone e Borsellino sono considerati eroi italiani. Solo sui cadaveri gli italiani riescono a esprimere una solidarietà e un'empatia disinteressate. Falcone e Borsellino in vita furono considerati magistrati poco ortodossi, insabbiatori, odiati ed isolati e non, come la storiografia ufficiale ci tramanda, rispettati e appoggiati. Questo è il torto più imperdonabile che si possa fare alla loro memoria: perpetrare la menzogna di talenti riconosciuti, di magistrati che hanno lavorato con il sostegno dei colleghi e dell'opinione pubblica.

Falcone e Borsellino sapevano di essere segnati eppure non si sottrassero  alla morte. Ma per loro fare marcia indietro sarebbe stato impossibile. Eppure, non bisogna pensare a loro come uomini rassegnati alla morte. Falcone e Borsellino erano perdutamente innamorati della vita e solo alla luce di questo dato è possibile comprendere il loro sacrificio. Hanno combattuto il più feroce dei nemici sapendo che non era concessa loro nessuna scorciatoia e che potevano contrastarlo con una sola arma: il diritto, unica garanzia con cui si sarebbe evitato di ledere i diritti di tutti. Una grande lezione oggigiorno.

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