Attualità
Le richieste della GenZ per i prossimi rappresentanti alle Europee
Le Europee sono alle porte. Ecco l’Europa che vorrebbero i ragazzi della generazione Z
Giulia Ceci e Giuseppina Castaldo | 7 giugno 2024

Secondo un recente sondaggio dell’Università di Urbino, il 60% dei ragazzi fino ai 30 anni crede nell’Unione Europea. In occasione delle imminenti Elezioni Europee, abbiamo intervistato i nostri coetanei per approfondire il rapporto Unione europea-GenZ. Nessuno dei ragazzi intervistati ha un’idea precisa della questione e in pochi hanno saputo nominare qualcuno dei candidati di quest’anno. In particolare alla domanda “Sai come funzionano le elezioni europee?” Ada, 18 anni, risponde: “Non so molto a riguardo, ma probabilmente prima di andare a votare mi informerò con qualche video su Tik Tok”. Secondo una recente indagine (2023) di Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca IARD, con il suppor- to di Mediatyche s.r.l., i social sono la principale fonte di informazione per la GenZ mentre solo il 20% si informa tramite i giornali online. L’informazione sui social è sicuramente immediata, ma presenta diverse lacune e per questa ragione non può essere considerata completa. Molti ragazzi sostengono che la scuola giochi un ruolo fondamentale in questo campo, poiché potrebbe essere in grado di fornire un’informazione più ampia e soprattutto imparziale.

Quali temi stanno a cuore alla Gen Z?

Al primo posto c’è sicuramente la pace. Giovanni, 16 anni, dichiara “La pace che dura nel tempo non è mai stata possibile nella storia. L’interesse è troppo alto e l’individualismo è sempre più forte”. Mentre Martina, 18 anni afferma “Penso sia possibile raggiungere una situazione di pace ma solo conil serio impegno di ciascun paese”. Emanuele, 19 anni, propone: “Ci vorrebbe più forza legislativa per le organizzazioni internazionali, questo potrebbe portare ad una situazione più pacifica”.

I giovani sembrano nutrire una particolare sensibilità per il rispetto dei diritti umani, molti di loro citano il diritto all’istruzione, di espressione, alla salute e alla vita. Tra le tematiche più sentite emerge l’uguaglianza di genere, in particolare Agnese, 18 anni, dichiara: "Sono delusa perché nel 2024 non è possibile che una donna vengapagata meno rispetto ad un uomo. La disparità di genere non è più tollerabile e ciascuno di noi dovrebbe continuare a lottare per raggiungerla definitivamente”. Anche Veronica, 16 anni, si è espressa circa i diritti fondamentali del cittadino: "Secondo me bisognerebbe continuare a lottare per il rispetto dei lavoratori, la parità di genere e infine per i diritti delle persone immigrate

“Non possiamo parlare di lotta ai diritti se prima non ci concentriamo sulla tutela dell’ambiente. Il cambiamento climatico deve essere una priorità perché se non abbiamo nemmeno la certezza di sopravvivere non ha senso parlare di diritti”. Così dichiara Alice, 17 anni. L’attenzione all’ambiente è massima e i giovani se ne fanno portavoce, infatti anche Stefano e Manuel, 18 anni, condividono: “Probabilmente non dovremmo concentrarci sul singolo cittadino, piuttosto sarebbe utile legiferare più rigidamente nei confronti delle grandi industrie”. Per quanto riguarda le norme da applicare per un governo più sostenibile Francesca, 18 anni, propone: “Legiferare più severamente, ecco quello che servirebbe all’Europa”. Anche Leonardo, 19 anni, interviene con il suo punto di vista: “Di sicuro un punto essenziale è la riduzione del consumismo nella nostra società”.

Qual è l'Europa che vorresti? 

Federico, 17 anni, sogna “Un’Europa più attenta ai giovani, perché sono i veri portavoce del presente e gli unici testimoni del futuro. Una cosa che proporrei sarebbe l’introduzionedi una “quota giovani”, che stabilisca una percentuale minima di ragazzi in Parlamento”. Carlotta, 18 anni, desidera “più premura da parte dei parlamentari nei confronti del cittadino e più interesse nel tutelarlo”. Ada, 18 anni sostiene che “All’Europa servirebbe più cooperazione e meno individualismo. Il parlamentare che desidero è una persona che agisce per l’Europa e non per un tornaconto personale”.

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