Non è necessario trovare un gruppo di amici per partire. Le nuove generazioni amano viaggiare in soliataria. A rivelarlo uno studio di WeRoad, la più grande community di viaggiatori d'Europa, secondo cui il 60% degli italiani pensa di andare in vacanza da solo nei prossimi tre anni. Prima della pandemia, solo il 17% dei viaggiatori – secondo uno studio di Booking.com – aveva pianificato un viaggio al singolare. Il numero di persone che ha cercato su Google “viaggi in solitaria” è addirittura raddoppiato nell’ultimo anno rispetto al 2018 e su TikTok l’hashtag #solotravel è addirittura decuplicato negli ultimi tre anni, mentre su Instagram conta oltre 9.6 milioni di post.
La generazione più avvezza a questo tipo di avventura è quella dei millennials (28-43enni). Il 58% di loro ha viaggiato almeno una volta da solo, seguito dal 47% dei baby boomers (cioè i 60-78enni), ma siamo pronti a scommettere che la GenZ aumenterà il trend. I single traveler rappresentano oggi oltre l’11% del mercato e sono disposti a spendere il 50% in più per l’alloggio. Tra i millennials sono soprattutto le donne – per lo più bianche ed economicamente autosufficienti – a viaggiare in solitaria.
Ma perché si parte da soli? Il 46% lo fa per desiderio di indipendenza, un altro 22% spiega la propria scelta con la libertà di non dover aspettare amici o partner per prenotare e godersi l’agognata vacanza.