Attualità
Tik Tok, più di 1600 follower alla pagina che insulta i pentiti di mafia
A intervenire sul caso anche Libera Puglia che denuncia la presenza della Sacra Corona Unita sui social
Redazione | 2 settembre 2024

Offese e minacce, accompagnate dalla musica neomelodica, rivolte ai collaboratori di giustizia pugliesi, su una pagina di Tik Tok con più di 1600 seguaci e 2500 likes. 

Il profilo, prontamente chiuso dalla Direzione distrettuale antimafia, nelle ultime ore è tornato visibile online. 

Una pagina interamente dedicata agli ex mafiosi della Sacra Corona Unita che hanno deciso di collaborare con la giustizia con l’intento di insultarli e diffondere foto, stralci di dichiarazioni e informazioni personali dei cosiddetti pentiti. Una pagina pubblica su Tik Tok, uno dei social network più apprezzati e utilizzati dagli adolescenti dove i contenuti diventano facilmente virali e anche le pagine con le quali non si è direttamente collegati possono apparire nella home del telefono nella sezione “Per te”. 

Sul profilo anche insulti ai familiari dei collaboratori e la diffusione di alcune dichiarazioni contenute nei verbali dei processi. 

Il tutto accompagnato dalla musica di cantanti neomelodici che incoraggiano ed esaltano la criminalità. 

Al momento, l’autore della pagina, risulta anonimo, ma non è l’unico, come sottolinea Libera, l’associazione sociale anti mafia, a pubblicare sui social contenuti a favore della criminalità organizzata e a prendere di mira, più o meno direttamente, le famiglie coinvolte dove figurano pentiti di mafia. 

Una sorta di normalizzazione e legittimazione della criminalità che trova spesso traccia, soprattutto su Tik Tok, dove non mancano anche i profili pubblici, seguitissimi, delle mogli e compagne dei boss. Profili che raccontano la vita tra famiglia e carcere, le visite al marito dietro le sbarre, il tutto accompagnato da canzoni d’amore e commenti di sostegno da parte degli utenti.

Libera Puglia ha quindi dichiarato: “Il caso rappresenta un ulteriore segnale della rinnovata presenza e pericolosità della Sacra corona unita e, più in generale, delle mafie nel sud della Puglia. Una notizia simile è ulteriore dimostrazione di quanto la Scu sia attiva anche sui canali di comunicazione social e di come li utilizzi sempre più per diffondere violenza, omertà e prepotenza”. 

 

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