Prendere un aereo è partire. È quello che hanno fatto molti italiani durante l'estate. Forsi troppi, visto che Italia e Spagna registrano i dati più alti in Europa di tutti i tempi per quanto riguarda il consumo di cherosene da parte delle aviolinee. Da un lato questo dato conferma la crescita del trasporto aereo, ma dall’altro sottolinea la sfida che ha il settore di fronte alle norme comunitarie sul contenimento, la riduzione e l’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica.
Nel mese di luglio — ultimo dato disponibile — l’Italia ha venduto 526 mila tonnellate di cherosene nei vari aeroporti. Il dato balza del 9,4% rispetto allo stesso mese del 2023 ed è il valore più alto da ventidue anni a questa parte, cioè da quando il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica registra questi valori. Nei primi sette mesi dell’anno il totale è di 2,82 milioni di tonnellate, +15,9% rispetto allo stesso arco temporale del 2023.
Come riporta il Corriere della Sera, i dati sono confermati anche dai flussi aeroportuali: a luglio — secondo Assaeroporti e Aeroporti 2030 — in quasi 20 milioni hanno viaggiato in Italia tra voli nazionali (3,8 milioni) e internazionali (15,6 milioni), il dato più alto di sempre e in aumento dell’11% rispetto a luglio 2023. I numeri sono stati «depurati», eliminando il doppio conteggio sulle rotte nazionali (dove il viaggiatore viene registrato sia dallo scalo di partenza, sia da quello di arrivo).