Attualità
I giovani e la fiducia nella comfort zone
Risposte ai dati sul crollo della fiducia nel mondo dei giovani
Redazione | 1 ottobre 2024

Cosa porta noi nostri adolescenti ad una sfiducia così totale? Per trovare delle risposte abbiamo pensato di risalire direttamente alla fonte e di chiedere quindi un’opinione ad alcuni coetanei. Pochi degli intervistati si sono detti stupiti dei risultati della ricerca di Laboratorio Adolescenza che rivela come sia crollata la fiducia nei confronti del mondo a fronte di una crescente fiducia verso famiglia e amici. Tutti i nostri intervistati hanno confermato i risultati del sondaggio, senza esitazione.

Iniziamo dalla figura dei politici: secondo il sondaggio, solo il 2,9% degli adolescenti si fida ancora di loro. Un esito preoccupante, ma inevitabile. Anna, 16 anni, sostiene che “La maggior parte dei politici non tiene conto di questioni e temi cari ai giovani” e
Matteo, 19 anni che “Il tempo passa, ma la politica non è cambiata, come possono i giovani sentirsi rappresentati?”. I giovani vedono i politici come figure molto distanti dalla propria realtà e probabilmente qui gioca anche la componente età. Infatti secondo i
dati Ansa relativi alle ultime elezioni europee, i candidati italiani over 64 erano addirittura il doppio rispetto a quelli della fascia 18-35 anni.

Per quanto riguarda altre figure pubbliche, come forze dell’ordine o magistrati, i ripetuti episodi di violenza avvenuti anche recentemente alle manifestazioni studentesche giocano sicuramente un ruolo determinante.

Anche gli insegnanti non riescono a guadagnarsi la fiducia dei propri studenti. Perché? Carlotta, 18 anni, ci dice che: “I professori creano una barriera con i propri studenti, vogliono rimanere distanti e non si interessano dei loro problemi”. È d’accordo anche
Ada, sempre 18 anni: “La generazione degli studenti è cambiata, i ragazzi hanno nuove necessità, ma la scuola è rimasta la stessa di 30 anni fa”. Insomma, adolescenti che hanno bisogno di sostegno e ascolto come non mai si trovano oggi davanti insegnanti-robot, che rare volte intervengono su argomenti al di fuori delle materie di propria competenza.

È però da sottolineare la grande eccezione nel sondaggio: i medici. Com’è possibile che ben l’84% degli adolescenti si fidi di loro? Per cercare una risposta occorre tornare al perio- do del Covid, che ci ha toccato molto profondamente. Nel 2020, medici e infermieri erano unanimamente con- siderati angeli e supereroi ma mentre gli adulti se ne sono rapidamente dimenticati, noi non ne abbiamo perso memoria.

E infine, come si spiega la crescente e isolata fiducia in famiglia e amici, ovvero la sfera privata della vita? Se il motivo può parzialmente essere ritrovato anch’esso nel periodo del Covid, la verità è che siamo figli della nostra società e la società di oggi è la
più individualista mai esistita nella storia. Siamo nati in un mondo che persegue molto più eccellenza e competitività piuttosto che collaborazione, che spinge più a dare il massimo e  meno ad aiutare gli altri, che ci porta a pensare sempre di più a noi stessi
e sempre meno a ciò che ci circonda.

Anche Alice, 18 anni, conferma: “Finisco per avere fiducia in me stessa e nel fatto che io possa cavarmela, più che nell’ipotesi che il mondo possa aiutarmi a cavarmela”. E inoltre come può essere possibile vivere in tranquillità su questo pianeta che cade a pezzi? Soprattutto se ogni giorno veniamo bombardati da notizie di nuove guerre o catastrofi naturali, che mostrano come sempre più vicina una possibile fine. Qui nasce la nostra sfiducia, qui nasce il nostro terrore per il futuro. E in un mondo fragile, senza punti fissi o modelli, l’unico posto in cui ci si può rifugiare è la piccola e dolce comfort zone che ognuno possiede, decora- ta dalle persone su cui siamo certi di poter contare, in attesa di scoprire che cosa c’è fuori. Davvero vi aspettavate che ci fidassimo di questo “mondo”, cari adulti?

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