Attualità
Dai mukbang al pane fatto in casa: cibo e alimentazione sui social
La rappresentazione, spesso estrema, del cibo e del pasto sui social media
Alessandra Testori | 11 ottobre 2024

Sono in molti a sostenere che l’ultimo video di Nikocado Avocado, il re dei mukbangers, rimarrà nella storia di YouTube. Il creator si è presentato con ben 110 chili in meno dal video precedente, girato solo 5 mesi prima; o meglio, pubblicato solo 5 mesi prima. Perché a quanto pare per un paio d’anni Nikocado ha continuato a pubblicare video vecchi mentre, di nascosto dal mondo, si era messo a dieta. Questo incredibile plot twist ha lasciato a bocca aperta i suoi fan, ma anche gli spettatori occasionali: le iscrizioni al suo canale infatti sono aumentate di oltre mezzo milione in un solo giorno, quando è uscito il video della “rivelazione” - che, a un mese di distanza, ha accumulato quasi 48 milioni di visualizzazioni. Ma perché un video del genere ha generato tanta risonanza? Per rispondere bisogna partire dall’inizio: l’universo mukbang.

La strana abitudine dei coreani di abbuffarsi davanti a una telecamera

Il termine “mukbang” è la crasi di due parole coreane, cibo e trasmissione (se fosse inglese sarebbe “foodcasting”, “food” più “broadcasting”, per capirci). Diffusi su YouTube dal 2010, diventano popolari prima negli USA e poi in Europa solo quasi un decennio dopo. In origine si trattava di video, spesso trasmessi in diretta, in cui una persona si riprendeva durante il pranzo o la cena per offrire e ricevere la compagnia del pubblico online, parlando della propria giornata, delle pietanze sul tavolo e della propria vita in generale. Una soluzione alla solitudine, piaga diffusissima tra i giovani coreani: secondo i dati dell’Istituto della Sanità locale, infatti, il 3,1% dei giovani di età compresa tra i 19 e i 39 anni sono “giovani solitari reclusi” e il 40% di loro inizia il proprio isolamento durante l’adolescenza. In ogni caso il trend si è poi evoluto in pantagrueliche abbuffate a base di instant ramen e fastfood, soprattutto da quando nel 2018 ha cominciato a diventare popolare negli Stati Uniti e a costituire il trampolino di lancio per i primi mukbangers americani, con Nikocado Avocado in cima alla lista.

Pane e nutella fatto in casa partendo da farina e nocciole

Una tendenza parallela e opposta al consumo smodato di alimenti ultraprocessati è quella del DIY,  do it yourself, del fatto in casa insomma. Diffusasi durante la pandemia, ha poi seguitato ad attrarre visualizzazioni nell’ambito del più ampio trend minimalista, il quale sembra convivere senza troppe difficoltà accanto a quello consumista. Il Nikocado del “from scratch”, da zero, è probabilmente Nara Smith, giovanissima madre e modella che si diletta a preparare da zero, appunto, praticamente qualsiasi cosa desiderino i suoi figli. Che si tratti di pane e nutella cucinati a partire da farina, cacao e nocciole, oppure di succhi di frutta 100%, l’attenzione è sempre posta sicuramente sull’estetica del piatto, ma soprattutto sull’alimentazione salutare.

Cibo e social media, accoppiata vincente per la Gen Z

Nikocado e Nara sono solo due esempi dei migliaia, o addirittura milioni, di content creators attivi sulle varie piattaforme social nell’ambito alimentare: oltre agli estremismi di mukbangs e DIY, infatti, ci sono pagine e canali di ricette, di vlog “What I eat in a day”, di (più o meno) esperti di alimentazione sana. E quello del cibo sembra un trend ancora destinato a crescere, a conferma delle previsioni dell’allora CEO di YouTube Susan Wojcicki nel 2018. Oltretutto è quasi impossibile rimanere indifferenti al tema: infatti secondo la recente ricerca di Censuswide, School of Life, commissionata da YouTube, il 92% degli intervistati della Gen Z ha dichiarato di aver guardato contenuti relativi a food&travel almeno una volta l’anno e di cercare informazioni e consigli sul tema sulla piattaforma. I giovani amano guardare il cibo sui social, e su questo non c’è niente di male. L’importante è che i comportamenti esagerati degli influencer non ispirino abitudini alimentari sbagliate (o peggio, disturbi alimentari); anche perché, poi, tornare in forma non è una passeggiata. Chiedete a Nikocado

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