Attualità
Giovani europei tra caro vita, ambiente e fake news: le loro preoccupazioni per il futuro
Tutto quello che i giovani dell'UE pensano su economia, clima e informazione, secondo l'ultimo sondaggio Eurobarometro.
C.C. | 14 marzo 2025

Negli oltre vent'anni di esperienza che abbiamo maturato con la media literacy nelle scuole italiane, abbiamo visto i giovani crescere, cambiare e affrontare nuove sfide.
Le loro preoccupazioni si sono evolute, influenzate da eventi globali, trasformazioni economiche e dall'avvento dei social media.

Come Zai.net, il nostro obiettivo è sempre stato quello di accompagnarli in questo percorso, aiutandoli a diventare cittadini consapevoli, capaci di orientarsi tra i loro diritti e doveri, e soprattutto di sviluppare uno sguardo critico nei confronti della grande quantità di informazioni con cui entrano in contatto ogni giorno.

L'ultimo sondaggio Eurobarometro ci offre uno spaccato prezioso sulle preoccupazioni attuali dei giovani europei, confermando alcune tendenze e mettendone in luce di nuove. Vediamo nel dettaglio quali sono i temi che stanno più a cuore alle nuove generazioni.



Caro vita: la sfida più grande per i giovani europei

Il 40% dei giovani tra i 16 e i 30 anni nell'UE considera il costo della vita la principale preoccupazione. Con l'inflazione e l'aumento dei prezzi dell'energia, questa priorità è diventata un tema centrale nelle discussioni politiche europee.

 

Ambiente e clima: un'urgenza per il 33% dei giovani

Subito dopo l'economia, l'ambiente e i cambiamenti climatici sono indicati come prioritari dal 33% dei giovani intervistati. La consapevolezza ecologica tra le nuove generazioni è in crescita, e molti chiedono azioni concrete da parte dell'UE nei prossimi cinque anni.

 

Lavoro e benessere sociale tra le preoccupazioni principali

Il 31% dei giovani europei pensa che la priorità debba essere la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, mentre il 29% mette al centro la protezione sociale, il welfare e l'accesso alla sanità. L'istruzione e la formazione sono fondamentali per il 27% degli intervistati, seguiti dalla questione abitativa (23%).

 

Sicurezza e difesa: una priorità nell’Europa dell’Est

Mentre la media europea si concentra su temi economici e ambientali, il 21% degli intervistati indica la sicurezza e la difesa come priorità. Questo tema è particolarmente sentito nei Paesi dell'Est, con percentuali più alte in Repubblica Ceca (36%), Polonia (33%) ed Estonia (32%), dove le tensioni geopolitiche hanno un impatto maggiore.

 

Social media: la principale fonte di informazione dei giovani

Per il 42% dei giovani europei, i social media sono la fonte primaria di notizie su politica e attualità. La TV segue a breve distanza con il 39%, ed è preferita soprattutto dalla fascia 25-30 anni. I giovani tra i 16 e i 18 anni, invece, affidano il 45% della loro informazione ai social e il 29% a familiari e amici.

Le differenze tra i Paesi sono evidenti: in Italia e Portogallo, ad esempio, la TV rimane la fonte principale (rispettivamente 52% e 53%), mentre in altri Paesi la stampa online e la radio mantengono una certa rilevanza.

Instagram è il social più usato dai giovani per informarsi su politica e società (47%), seguito da TikTok (39%). X (ex Twitter) è decisamente meno popolare tra i giovani, con solo il 21% degli utenti che lo utilizzano per informarsi.

 

Fake news? I giovani si sentono preparati a riconoscerle

Il 76% dei giovani ritiene di essere stato esposto a disinformazione o fake news negli ultimi sette giorni. In alcuni Paesi, come Malta (59%), Ungheria (58%) e Grecia (57%), più della metà degli intervistati dichiara di trovarsi spesso o molto spesso davanti a notizie false.

Tuttavia, il 70% dei giovani si sente in grado di riconoscere la disinformazione. Malta e Croazia sono i Paesi con i giovani più sicuri delle proprie capacità critiche, mentre in Austria, Germania e Slovenia il livello di fiducia è più basso.

 

Perché è importante la media literacy?

Con il mondo dell'informazione sempre più dominato dai social media, il rischio di disinformazione cresce. L'alfabetizzazione mediatica diventa quindi essenziale: i giovani devono sviluppare un pensiero critico che li aiuti a distinguere le notizie attendibili da quelle manipolate.

Come ha sottolineato la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola: "I giovani oggi sono preoccupati per il caro vita, il cambiamento climatico, la sicurezza e il lavoro. Se non affrontiamo questi temi nelle nostre decisioni, rischiamo di perdere un'intera generazione alla disillusione."

 

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