Il Bossigate ha creato scompiglio fra gli elettori, ma cosa pensano i militanti?
la Lega che verrà
Testimonianze. La risposta dei giovani padani
Chiara F. | 4 maggio 2012
Il Bossigate ha creato scompiglio fra gli elettori, ma cosa pensano i militanti? Lo abbiamo chiesto a Davide
Scaiola, giovanissimo coordinatore provinciale del Movimento Giovani Padani di Asti.
Perche hai deciso di militare nella Lega?
«Perché sono stanco della disparità fra tassazione e ritorno sul territorio: l’unico modo per far funzionare il sistema Italia è il Federalismo. Finché eravamo al governo ci stavamo lavorando, ma poi è arrivato Monti che ha fatto e sta facendo passi in senso opposto».
Eppure il vostro principale alleato, Berlusconi, ha tergiversato molto sul federalismo: non credi che siate serviti più voi a lui che viceversa?
«No, ci siamo serviti a vicenda, stavamo lavorando bene. Poi un numero due ha capito che non avrebbe fatto carriera e ha deciso di fondare un partito, azzoppando la maggioranza».
Credi nel finanziamento pubblico ai partiti?
«Sono dell’idea che il finanziamento ora è troppo alto, ma penso che sia giusto un sostegno».
Ma gli italiani hanno detto di no con un referendum...
«Sì, ma sull’onda di Mani Pulite: in Italia tutti i referendum si sono votati sull’onda dell’indignazione per qualcosa».
Un partito che ha fatto della lotta agli sprechi il suo cavallo di battaglia si è rivelato marcio nel centro più profondo. Ti senti più tradito o deluso?
«Più tradito. Nelle sezioni locali il finanziamento pubblico non arrivava perché dicevano che non c’erano soldi; scoprire che nel frattempo c’era chi si comprava i lingotti d’oro e i diamanti ci ha fatto sentire traditi».
Chi deve riguardare la pulizia ai vertici?
«Vedremo le indagini come vanno avanti; io mi fido di Bossi, mi fido del triumvirato che ci porterà al congresso federale».
Credi anche tu alla teoria del complotto?
«Noi abbiamo sbagliato ed è giusto che paghiamo, ma non è un caso che la cosa sia uscita a poco tempo dalle amministrative».
I giovani padani sono arrabbiati?
«Come un buon amante tradito siamo incazzati».
Ma prima che scoppiasse lo scandalo c’erano già anomalie: cosa pensavate del fatto che Bossi jr fosse diventato consigliere regionale? Dov’è la meritocrazia?
«Io non ero molto felice perché secondo me è troppo giovane per quell’incarico, ma è stato eletto da 12000 bresciani, quindi era giusto così».
Non credi che se non si fosse chiamato così non lo avrebbero votato?
«La storia non si fa con i se!».
Qual è la Lega che verrà?
«Un partito pulito: abbiamo combattuto vent’anni per l’onestà, quindi in questo senso dobbiamo tornare vergini. Una Lega che guardi ai giovani e a nuove battaglie che li coinvolgano da vicino».
Ai delusi cosa dici?
«Che ritorneremo ad essere il buon amante di sempre».
Perché usi la parola amante?
«Secondo me uno non è della Lega, uno ama la Lega».
Di’ qualcosa ai terroni spreconi…
«Terrone è un parola brutta, io non sono contro i meridionali, ma contro il meridionalismo».
Di’ qualcosa a Roma ladrona…
«Trovo insensato che i Comuni debbano dare tutti i soldi a Roma e poi piangere per farseli ridare».
Scaiola, giovanissimo coordinatore provinciale del Movimento Giovani Padani di Asti.
Perche hai deciso di militare nella Lega?
«Perché sono stanco della disparità fra tassazione e ritorno sul territorio: l’unico modo per far funzionare il sistema Italia è il Federalismo. Finché eravamo al governo ci stavamo lavorando, ma poi è arrivato Monti che ha fatto e sta facendo passi in senso opposto».
Eppure il vostro principale alleato, Berlusconi, ha tergiversato molto sul federalismo: non credi che siate serviti più voi a lui che viceversa?
«No, ci siamo serviti a vicenda, stavamo lavorando bene. Poi un numero due ha capito che non avrebbe fatto carriera e ha deciso di fondare un partito, azzoppando la maggioranza».
Credi nel finanziamento pubblico ai partiti?
«Sono dell’idea che il finanziamento ora è troppo alto, ma penso che sia giusto un sostegno».
Ma gli italiani hanno detto di no con un referendum...
«Sì, ma sull’onda di Mani Pulite: in Italia tutti i referendum si sono votati sull’onda dell’indignazione per qualcosa».
Un partito che ha fatto della lotta agli sprechi il suo cavallo di battaglia si è rivelato marcio nel centro più profondo. Ti senti più tradito o deluso?
«Più tradito. Nelle sezioni locali il finanziamento pubblico non arrivava perché dicevano che non c’erano soldi; scoprire che nel frattempo c’era chi si comprava i lingotti d’oro e i diamanti ci ha fatto sentire traditi».
Chi deve riguardare la pulizia ai vertici?
«Vedremo le indagini come vanno avanti; io mi fido di Bossi, mi fido del triumvirato che ci porterà al congresso federale».
Credi anche tu alla teoria del complotto?
«Noi abbiamo sbagliato ed è giusto che paghiamo, ma non è un caso che la cosa sia uscita a poco tempo dalle amministrative».
I giovani padani sono arrabbiati?
«Come un buon amante tradito siamo incazzati».
Ma prima che scoppiasse lo scandalo c’erano già anomalie: cosa pensavate del fatto che Bossi jr fosse diventato consigliere regionale? Dov’è la meritocrazia?
«Io non ero molto felice perché secondo me è troppo giovane per quell’incarico, ma è stato eletto da 12000 bresciani, quindi era giusto così».
Non credi che se non si fosse chiamato così non lo avrebbero votato?
«La storia non si fa con i se!».
Qual è la Lega che verrà?
«Un partito pulito: abbiamo combattuto vent’anni per l’onestà, quindi in questo senso dobbiamo tornare vergini. Una Lega che guardi ai giovani e a nuove battaglie che li coinvolgano da vicino».
Ai delusi cosa dici?
«Che ritorneremo ad essere il buon amante di sempre».
Perché usi la parola amante?
«Secondo me uno non è della Lega, uno ama la Lega».
Di’ qualcosa ai terroni spreconi…
«Terrone è un parola brutta, io non sono contro i meridionali, ma contro il meridionalismo».
Di’ qualcosa a Roma ladrona…
«Trovo insensato che i Comuni debbano dare tutti i soldi a Roma e poi piangere per farseli ridare».
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