Un giorno a? Scienze mediche e farmaceutiche
Mai giocato al Piccolo chimico?
La ex facoltà di Farmacia offre vari percorsi formativi il cui sbocco dopo la laurea non è necessariamente la professione di farmacista
Linda Lamia | 15 aprile 2013
Probabilmente molti di voi non conoscono il corso di laurea in CTF, ma soprattutto si chiederanno che cosa vuol dire questa sigla! Per chi non lo sapesse, l?acronimo CTF sta per Chimica e tecnologie farmaceutiche. È una laurea magistrale a ciclo unico, ovvero non divisa fra triennale e specialistica, della durata di cinque anni. Fa parte della ex facoltà di Farmacia: dopo la riforma dell?ateneo genovese, infatti, le facoltà sono state riorganizzate in cinque scuole. In particolare, la scuola di Scienze mediche e farmaceutiche ha accorpato l?ex facoltà di Medicina e chirurgia e appunto quella di Farmacia.
Io vi parlerò specificamente del corso di laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche, quello che io frequento: naturalmente molte cose sono in comune, ma ci sono delle differenze.
Non solo farmacia
Farmacia fornisce, dopo aver superato anche l?Esame di Stato posteriore alla laurea, le competenze necessarie per l?esercizio della professione di farmacista; ma la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche permette più sbocchi lavorativi perché, oltre a poter lavorare in farmacie pubbliche, private ed ospedaliere, il corso è finalizzato alla formazione di una figura professionale che ha applicazioni nel settore industriale farmaceutico, alimentare e cosmetico, in ambito di progettazione, produzione e controllo.
Molti esami da sostenere sono simili, soprattutto nei primi anni di studio, ma mentre il futuro farmacista si occuperà più della parte medico-biologica con interesse al servizio sanitario, il futuro chimico farmaceutico si concentrerà su materie ? è quasi superfluo dirlo - di tipo chimico.
Vita da universitari
Io frequento il secondo anno di Chimica e tecnologie farmaceutiche e mi piacerebbe dare un consiglio a tutti i maturandi che vogliono iscriversi a questo corso, oppure a chi è ancora indeciso sulla strada da intraprendere. Sicuramente il passaggio scuola superiore-università non è semplicissimo: ci si trova ad affrontare nuove situazioni, come ad esempio il doversi gestire da soli nello studio; si conoscono nuovi compagni, bisogna instaurare rapporti con i nuovi professori. Ci sono poi varie difficoltà logistiche: dover cambiare aula o addirittura sede per seguire le lezioni o vivere da soli per chi abita fuori Genova. Non vi spaventate però: è una nuova esperienza, bella e interessante da scoprire e da vivere.
Non abbiate paura del test
Chimica e tecnologie farmaceutiche è un corso ad accesso programmato tramite una prova di ammissione: ebbene sì, il famigerato test è anche qui! Ma in cosa consiste? Si tratta di cinquanta domande a risposta multipla di chimica, biologia, fisica, matematica, cultura generale e capacità di ragionamento logico. È quindi un test molto simile a quello di medicina, ma a differenza di quest?ultimo, è una prova locale, cioè diversa in ogni università. Ma soprattutto c?è una differenza sostanziale: è sicuramente meno difficile! Se nel test avete dato meno di cinque risposte esatte per una o più discipline, dovrete frequentare obbligatoriamente almeno 20 ore di lezione del corso relativo alla materia su cui non siete stati completamente sufficienti. Queste lezioni in più sono necessarie all?adempimento degli Obblighi formativi aggiuntivi (OFA) e servono a riempire eventuali lacune relative alle materie oggetto di studio. Le lezioni OFA sono sottoposte a verifica: un po? come i debiti formativi alle scuole superiori.
Pochi ma buoni
Questo corso è molto impegnativo: come tutti i professori e i genitori dicono sempre, bisognerebbe studiare volta per volta e non aspettare la fine delle lezioni, anche se poi nei fatti succede sempre così! In ogni caso, se si sceglie questo ambito è perché si è veramente motivati e stimolati a proseguire, quindi lo studio non dovrebbe pesarvi poi così tanto. C?è anche qualcuno, anzi parecchi, che si iscrive al primo anno di Chimica e tecnologie farmaceutiche per ottenere una preparazione più approfondita e riprovare l?anno successivo i test di Medicina e di Professioni Sanitarie.
In realtà quindi sono poche le persone che fanno questo corso per scelta e che continuano iscrivendosi al secondo anno. Ma essere in pochi ha i suoi vantaggi: conosci tutti, l?ambiente è molto simile a quello del liceo e, a volte, si esce tutti insieme al di fuori dell?università. Anche con i professori i rapporti sono diversi da come ci si aspetterebbe: sono tutti molto disponibili e alcuni conoscono anche i nostri nomi!
Piccoli chimici crescono
Alcune lezioni del primo anno potrebbero sembrare noiose perché sono approfondimenti di cose già fatte alle scuole superiori: pensate ad esempio a matematica, chimica generale, fisica, inglese, biologia e informatica. Vedete però il lato positivo: le reminiscenze scolastiche vi torneranno utili!
Il secondo anno, invece, ha un piano di studi più specifico e finalizzato alla preparazione di un chimico farmaceutico: ci sono ad esempio materie come chimica organica, biochimica, chimica fisica. Qui sarò sincera: sono esami abbastanza difficili e di solito spaventano gli studenti. C?è però una materia bellissima, almeno a mio parere: il corso di ?Analisi dei medicinali I? in laboratorio. Questa esperienza finora è stata la parte più interessante e divertente: consiste nell?analisi qualitativa e quantitativa di sostanze di natura organica e inorganica che abbiano interesse farmaceutico. Gli esperimenti si fanno individualmente: ognuno ha la sua postazione, i suoi strumenti, il suo armadietto e - questa è una vera chicca - bisogna essere muniti di camice e occhiali di protezione, proprio come in un vero laboratorio!
Spero di non avervi spaventato troppo! Vorrei però ricordarvi che alla fine l?università può e deve essere anche divertente. Quindi prendetevi i vostri momenti di svago e in bocca al lupo! E per chi si iscriverà a Chimica e tecnologie farmaceutiche: ci si vede in facoltà!
Io vi parlerò specificamente del corso di laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche, quello che io frequento: naturalmente molte cose sono in comune, ma ci sono delle differenze.
Non solo farmacia
Farmacia fornisce, dopo aver superato anche l?Esame di Stato posteriore alla laurea, le competenze necessarie per l?esercizio della professione di farmacista; ma la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche permette più sbocchi lavorativi perché, oltre a poter lavorare in farmacie pubbliche, private ed ospedaliere, il corso è finalizzato alla formazione di una figura professionale che ha applicazioni nel settore industriale farmaceutico, alimentare e cosmetico, in ambito di progettazione, produzione e controllo.
Molti esami da sostenere sono simili, soprattutto nei primi anni di studio, ma mentre il futuro farmacista si occuperà più della parte medico-biologica con interesse al servizio sanitario, il futuro chimico farmaceutico si concentrerà su materie ? è quasi superfluo dirlo - di tipo chimico.
Vita da universitari
Io frequento il secondo anno di Chimica e tecnologie farmaceutiche e mi piacerebbe dare un consiglio a tutti i maturandi che vogliono iscriversi a questo corso, oppure a chi è ancora indeciso sulla strada da intraprendere. Sicuramente il passaggio scuola superiore-università non è semplicissimo: ci si trova ad affrontare nuove situazioni, come ad esempio il doversi gestire da soli nello studio; si conoscono nuovi compagni, bisogna instaurare rapporti con i nuovi professori. Ci sono poi varie difficoltà logistiche: dover cambiare aula o addirittura sede per seguire le lezioni o vivere da soli per chi abita fuori Genova. Non vi spaventate però: è una nuova esperienza, bella e interessante da scoprire e da vivere.
Non abbiate paura del test
Chimica e tecnologie farmaceutiche è un corso ad accesso programmato tramite una prova di ammissione: ebbene sì, il famigerato test è anche qui! Ma in cosa consiste? Si tratta di cinquanta domande a risposta multipla di chimica, biologia, fisica, matematica, cultura generale e capacità di ragionamento logico. È quindi un test molto simile a quello di medicina, ma a differenza di quest?ultimo, è una prova locale, cioè diversa in ogni università. Ma soprattutto c?è una differenza sostanziale: è sicuramente meno difficile! Se nel test avete dato meno di cinque risposte esatte per una o più discipline, dovrete frequentare obbligatoriamente almeno 20 ore di lezione del corso relativo alla materia su cui non siete stati completamente sufficienti. Queste lezioni in più sono necessarie all?adempimento degli Obblighi formativi aggiuntivi (OFA) e servono a riempire eventuali lacune relative alle materie oggetto di studio. Le lezioni OFA sono sottoposte a verifica: un po? come i debiti formativi alle scuole superiori.
Pochi ma buoni
Questo corso è molto impegnativo: come tutti i professori e i genitori dicono sempre, bisognerebbe studiare volta per volta e non aspettare la fine delle lezioni, anche se poi nei fatti succede sempre così! In ogni caso, se si sceglie questo ambito è perché si è veramente motivati e stimolati a proseguire, quindi lo studio non dovrebbe pesarvi poi così tanto. C?è anche qualcuno, anzi parecchi, che si iscrive al primo anno di Chimica e tecnologie farmaceutiche per ottenere una preparazione più approfondita e riprovare l?anno successivo i test di Medicina e di Professioni Sanitarie.
In realtà quindi sono poche le persone che fanno questo corso per scelta e che continuano iscrivendosi al secondo anno. Ma essere in pochi ha i suoi vantaggi: conosci tutti, l?ambiente è molto simile a quello del liceo e, a volte, si esce tutti insieme al di fuori dell?università. Anche con i professori i rapporti sono diversi da come ci si aspetterebbe: sono tutti molto disponibili e alcuni conoscono anche i nostri nomi!
Piccoli chimici crescono
Alcune lezioni del primo anno potrebbero sembrare noiose perché sono approfondimenti di cose già fatte alle scuole superiori: pensate ad esempio a matematica, chimica generale, fisica, inglese, biologia e informatica. Vedete però il lato positivo: le reminiscenze scolastiche vi torneranno utili!
Il secondo anno, invece, ha un piano di studi più specifico e finalizzato alla preparazione di un chimico farmaceutico: ci sono ad esempio materie come chimica organica, biochimica, chimica fisica. Qui sarò sincera: sono esami abbastanza difficili e di solito spaventano gli studenti. C?è però una materia bellissima, almeno a mio parere: il corso di ?Analisi dei medicinali I? in laboratorio. Questa esperienza finora è stata la parte più interessante e divertente: consiste nell?analisi qualitativa e quantitativa di sostanze di natura organica e inorganica che abbiano interesse farmaceutico. Gli esperimenti si fanno individualmente: ognuno ha la sua postazione, i suoi strumenti, il suo armadietto e - questa è una vera chicca - bisogna essere muniti di camice e occhiali di protezione, proprio come in un vero laboratorio!
Spero di non avervi spaventato troppo! Vorrei però ricordarvi che alla fine l?università può e deve essere anche divertente. Quindi prendetevi i vostri momenti di svago e in bocca al lupo! E per chi si iscriverà a Chimica e tecnologie farmaceutiche: ci si vede in facoltà!
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