"La vita, in fondo è questo: essere all?altezza dei sogni che uno ha": D'Avenia per #iltuoverso
#iltuoverso: quale storia nasconderanno i vostri occhi?
Cronache dalla convention nazionale di Cogitoetvolo
Chiara Colasanti | 24 aprile 2013
Il 13 aprile, alla convention nazionale di Cogitoetvolo, tre persone hanno donato un po? di speranza e un po? di luce agli occhi di 220 ragazzi delle scuole superiori, ?solo? raccontando le proprie esperienze.
Quell?avverbio va tra virgolette perché i racconti di vita vissuta di personaggi quali Costanza Miriano (giornalista Rai, collabora con Avvenire e il Timone; autrice di ?Sposati e sii sottomessa? e ?Sposala e muori per lei?), Gennaro Nunziante (regista e sceneggiatore dei film di Checco Zalone) e Alessandro D?Avenia (professore ?2.0? come ama definirsi, scrittore di ?Bianca come il latte Rossa come il sangue? e ?Cose che nessuno sa?) non sono racconti che capita di ascoltare tutti i giorni.
Inutile negare l?emozione nell?ascoltare la viva voce di Alessandro D?Avenia per chi, come me, ha divorato i suoi libri e lo segue con molta attenzione e ammirazione: non posso dire che non mi piacerebbe aver avuto un professore del genere al liceo! Sono stata molto fortunata, ma un prof del genere... è davvero un terno al lotto.
?Quando nel Vangelo si legge ?Lasciate che i bambini vengano a me? si dovrebbe interpretare come ?lasciate che il bambino che è in voi venga a me?: dovremmo essere tutti un po? più bambini e meno costruiti; più spontanei e meno orchestrati, così da saper cogliere il paradiso già in questa realtà in cui ci ritroviamo a vivere ogni giorno. Mio nipote, di tre anni e mezzo, quando gli apro il frigorifero per fare merenda mi guarda e mi chiede: ?Zio, cosa potrei volere?? come se il frigorifero fosse una fonte inesauribile di meraviglie... ecco, dovremmo affrontare la vita proprio con questo spirito!?
Questa solo una delle numerose frasi che facevano venir voglia di avere un registratore automatico inserito nel cervello per non perdere nemmeno una di quelle meravigliose parole che, dette con la naturalezza più sentita del mondo, hanno davvero aperto una finestra su angoli magari un po? meno illuminati dell?animo e del cuore di molti dei presenti all?incontro.
Costanza Miriano, dopo aver ?messo le mani avanti? dicendo che non è molto abile nel parlare con gli adolescenti, ha comunque conquistato l?uditorio con la sua simpatia (i racconti di esseri mitologici ?metà uomo e metà divano? hanno davvero fatto sorridere tutti) e con l?importante invito a non sfuggire a quello che si teme perché si potrebbe correre il rischio di perdere quello che si rivelerà essere la cosa più importante della propria vita (leggendo ?Il colombre? di Dino Buzzati ha decisamente colto il bersaglio!).
Inarrestabile poi l?intervento di Gennaro Nunziante che ha conquistato tutti con la sua ?pigrizia innata? e con i suoi racconti resi ancor più vividi e reali dal suo modo irresistibile di raccontare anche gli aneddoti più incredibili: "Un giorno, un mio amico, notando che avevo una bella calligrafia, mi propose di scrivere i cartelloni pubblicitari delle macellerie: scrivevo in blu 'salsiccia', in rosso il prezzo. Così quando mia mamma mi chiamava per chiedermi che lavoro facessi a Roma, rispondevo: 'Mamma, io... scrivo!' "
L?intervento di Alessandro D?Avenia, oltre a riconfermare il suo irrefrenabile spirito di prof di latino (le etimologie delle parole in effetti sono una delle cose di cui sento maggiormente la mancanza!), ci ha però presentato un prof 2.0 davvero inatteso, che se la prende ancora con la tabellina del sette, con il sistema scolastico che trama alle spalle (ma in maniera esplicita e diretta, ahinoi!) degli studenti, facendo dimenticare quale fosse la passione che li rendeva unici da piccoli. Ed ecco l?invito a tornare piccoli, a trovare di nuovo quel ?qualcosa? a cui appassionarci che ci faccia sentire speciali e inimitabili. E che per Alessandro D?Avenia era il pongo, quando aveva cinque anni. La laurea in ?pongologia?, in effetti, potrebbe essere un?allettante alternativa, in momenti di crisi!
Un incontro toccante ed edificante, che, sulla strada del ritorno, ci ha lasciato davvero senza parole, forse perché eravamo alla ricerca del nostro verso interiore, di quella luce che ci guiderà ad essere all?altezza dei sogni che abbiamo. ?Date gambe ai vostri sogni; la vita, in fondo è questo: essere all?altezza dei sogni che uno ha.? Nessuno stupore, quindi, se è uno degli scrittori più amati del momento, no?
Quell?avverbio va tra virgolette perché i racconti di vita vissuta di personaggi quali Costanza Miriano (giornalista Rai, collabora con Avvenire e il Timone; autrice di ?Sposati e sii sottomessa? e ?Sposala e muori per lei?), Gennaro Nunziante (regista e sceneggiatore dei film di Checco Zalone) e Alessandro D?Avenia (professore ?2.0? come ama definirsi, scrittore di ?Bianca come il latte Rossa come il sangue? e ?Cose che nessuno sa?) non sono racconti che capita di ascoltare tutti i giorni.
Inutile negare l?emozione nell?ascoltare la viva voce di Alessandro D?Avenia per chi, come me, ha divorato i suoi libri e lo segue con molta attenzione e ammirazione: non posso dire che non mi piacerebbe aver avuto un professore del genere al liceo! Sono stata molto fortunata, ma un prof del genere... è davvero un terno al lotto.
?Quando nel Vangelo si legge ?Lasciate che i bambini vengano a me? si dovrebbe interpretare come ?lasciate che il bambino che è in voi venga a me?: dovremmo essere tutti un po? più bambini e meno costruiti; più spontanei e meno orchestrati, così da saper cogliere il paradiso già in questa realtà in cui ci ritroviamo a vivere ogni giorno. Mio nipote, di tre anni e mezzo, quando gli apro il frigorifero per fare merenda mi guarda e mi chiede: ?Zio, cosa potrei volere?? come se il frigorifero fosse una fonte inesauribile di meraviglie... ecco, dovremmo affrontare la vita proprio con questo spirito!?
Questa solo una delle numerose frasi che facevano venir voglia di avere un registratore automatico inserito nel cervello per non perdere nemmeno una di quelle meravigliose parole che, dette con la naturalezza più sentita del mondo, hanno davvero aperto una finestra su angoli magari un po? meno illuminati dell?animo e del cuore di molti dei presenti all?incontro.
Costanza Miriano, dopo aver ?messo le mani avanti? dicendo che non è molto abile nel parlare con gli adolescenti, ha comunque conquistato l?uditorio con la sua simpatia (i racconti di esseri mitologici ?metà uomo e metà divano? hanno davvero fatto sorridere tutti) e con l?importante invito a non sfuggire a quello che si teme perché si potrebbe correre il rischio di perdere quello che si rivelerà essere la cosa più importante della propria vita (leggendo ?Il colombre? di Dino Buzzati ha decisamente colto il bersaglio!).
Inarrestabile poi l?intervento di Gennaro Nunziante che ha conquistato tutti con la sua ?pigrizia innata? e con i suoi racconti resi ancor più vividi e reali dal suo modo irresistibile di raccontare anche gli aneddoti più incredibili: "Un giorno, un mio amico, notando che avevo una bella calligrafia, mi propose di scrivere i cartelloni pubblicitari delle macellerie: scrivevo in blu 'salsiccia', in rosso il prezzo. Così quando mia mamma mi chiamava per chiedermi che lavoro facessi a Roma, rispondevo: 'Mamma, io... scrivo!' "
L?intervento di Alessandro D?Avenia, oltre a riconfermare il suo irrefrenabile spirito di prof di latino (le etimologie delle parole in effetti sono una delle cose di cui sento maggiormente la mancanza!), ci ha però presentato un prof 2.0 davvero inatteso, che se la prende ancora con la tabellina del sette, con il sistema scolastico che trama alle spalle (ma in maniera esplicita e diretta, ahinoi!) degli studenti, facendo dimenticare quale fosse la passione che li rendeva unici da piccoli. Ed ecco l?invito a tornare piccoli, a trovare di nuovo quel ?qualcosa? a cui appassionarci che ci faccia sentire speciali e inimitabili. E che per Alessandro D?Avenia era il pongo, quando aveva cinque anni. La laurea in ?pongologia?, in effetti, potrebbe essere un?allettante alternativa, in momenti di crisi!
Un incontro toccante ed edificante, che, sulla strada del ritorno, ci ha lasciato davvero senza parole, forse perché eravamo alla ricerca del nostro verso interiore, di quella luce che ci guiderà ad essere all?altezza dei sogni che abbiamo. ?Date gambe ai vostri sogni; la vita, in fondo è questo: essere all?altezza dei sogni che uno ha.? Nessuno stupore, quindi, se è uno degli scrittori più amati del momento, no?
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