La capitale accoglie le Harley-Davidson
Le invasioni barbariche
La capitale accoglie le Harley-Davidson
William ?Rocker? Mattone | 18 giugno 2013
Sono più di 100.000 i motociclisti che a bordo delle loro bicilindriche cromate hanno raggiunto il porto di Ostia e il Foro Italico di Roma per dare il via ai festeggiamenti del 110° dell?Harley-Davidson. Domenica un corteo è partito alla volta di piazza S. Pietro per la benedizione del Papa.
?Se sei in sella e non riesci più a sentire i profumi che ti circondano, vuol dire che stai andando troppo veloce? è questa la filosofia dei centauri che hanno invaso Roma: godersi la strada e le sensazioni che la sella ti trasmette proprio come un essere mitologico: mezzo uomo e mezzo moto.
Per Zai.Net mi sono recato nel parco eventi Harley-Davidson del porto di Ostia all?apertura dei cancelli per intervistare i fan della casa motociclistica di Milwaukee che sono accorsi da tutta Europa per entrare a far parte della storia e prendere posto in uno dei più importanti raduni motoristici che la Capitale abbia mai ospitato. Alle 9:30 erano già numerosissimi i bikers, soprattutto stranieri e provenienti per la maggior parte da Francia, Belgio, Spagna, Finlandia e Germania.
Sulla strada per raggiungere il porto di Ostia non sono mancati atti di fratellanza che contraddistinguono i membri della grande famiglia Harley-Davidson: harleysti italiani che si mobilitavano per raggiungere i loro colleghi stranieri persi per le strade del litorale romano e guidarli in gruppo fino al porto, punto comune di ritrovo.
Dal 13 al 16 l?organizzazione del 110° H-D ha ringraziato i bikers con concerti gratuiti ogni sera in riva alla spiaggia, tour e demo. Ma non solo!
Grande presenza di esposizioni e stand che hanno occupato ogni singola area del porto, dando così spazio agli appassionati ma soprattutto ai curiosi che hanno avuto l?occasione di toccare con mano la cultura e lo stile di vita delle moto custom americane.
Di certo chi invidiava i protagonisti di Easy Rider che a bordo dei loro cavalli meccanici attraversavano la Route 66 con il vento in faccia in questo periodo ha potuto avere un piccolo assaggio cavalcando i numerosi modelli esposti con l?aiuto del competente e preparato staff.
Sfatando l?idea comune del motociclista tutto tatuaggi e catene, il porto di Ostia è stato un luogo accessibile alle famiglie per la gioia di grandi e piccini, tanto che ogni sera la zona si riempiva di passeggini e biciclette. Insomma, tanta birra e molta carne al barbecue hanno attribuito all?evento quel tocco di ?famiglia? che ha unito motociclisti di diverse nazioni, coinvolgendo anche la popolazione di Roma che, sabato 15 si è radunata lungo il percorso per la parata delle moto, dal litorale fino al centro. Roma ha cambiato aspetto in questi giorni, ha assunto un?altra luce e forse anche per merito delle cromature tirate a specchio e dei bassi delle marmitte che facevano tremare i muri dei quartieri. Ostia è divenuta per qualche giorno una ?Miami Beach? nostrana e dopo tutto anche chi si lamentava del rumore no-stop alla fine si è dovuto arrendere davanti alla nuova comunità di persone che si è formata tra sorrisi e sguardi meravigliati. Nonostante le accese discussioni sull?organizzazione, il sistema di sicurezza e gestione del traffico ha funzionato alla grande e al termine delle giornate si sono viste facce stanche ma felici.... e anche un po? abbronzate!
E allora speriamo ci siano altri eventi del genere in Italia che portino un po? di colore, musica e folla per le strade, siamo italiani e siamo fatti così.
?Se sei in sella e non riesci più a sentire i profumi che ti circondano, vuol dire che stai andando troppo veloce? è questa la filosofia dei centauri che hanno invaso Roma: godersi la strada e le sensazioni che la sella ti trasmette proprio come un essere mitologico: mezzo uomo e mezzo moto.
Per Zai.Net mi sono recato nel parco eventi Harley-Davidson del porto di Ostia all?apertura dei cancelli per intervistare i fan della casa motociclistica di Milwaukee che sono accorsi da tutta Europa per entrare a far parte della storia e prendere posto in uno dei più importanti raduni motoristici che la Capitale abbia mai ospitato. Alle 9:30 erano già numerosissimi i bikers, soprattutto stranieri e provenienti per la maggior parte da Francia, Belgio, Spagna, Finlandia e Germania.
Sulla strada per raggiungere il porto di Ostia non sono mancati atti di fratellanza che contraddistinguono i membri della grande famiglia Harley-Davidson: harleysti italiani che si mobilitavano per raggiungere i loro colleghi stranieri persi per le strade del litorale romano e guidarli in gruppo fino al porto, punto comune di ritrovo.
Dal 13 al 16 l?organizzazione del 110° H-D ha ringraziato i bikers con concerti gratuiti ogni sera in riva alla spiaggia, tour e demo. Ma non solo!
Grande presenza di esposizioni e stand che hanno occupato ogni singola area del porto, dando così spazio agli appassionati ma soprattutto ai curiosi che hanno avuto l?occasione di toccare con mano la cultura e lo stile di vita delle moto custom americane.
Di certo chi invidiava i protagonisti di Easy Rider che a bordo dei loro cavalli meccanici attraversavano la Route 66 con il vento in faccia in questo periodo ha potuto avere un piccolo assaggio cavalcando i numerosi modelli esposti con l?aiuto del competente e preparato staff.
Sfatando l?idea comune del motociclista tutto tatuaggi e catene, il porto di Ostia è stato un luogo accessibile alle famiglie per la gioia di grandi e piccini, tanto che ogni sera la zona si riempiva di passeggini e biciclette. Insomma, tanta birra e molta carne al barbecue hanno attribuito all?evento quel tocco di ?famiglia? che ha unito motociclisti di diverse nazioni, coinvolgendo anche la popolazione di Roma che, sabato 15 si è radunata lungo il percorso per la parata delle moto, dal litorale fino al centro. Roma ha cambiato aspetto in questi giorni, ha assunto un?altra luce e forse anche per merito delle cromature tirate a specchio e dei bassi delle marmitte che facevano tremare i muri dei quartieri. Ostia è divenuta per qualche giorno una ?Miami Beach? nostrana e dopo tutto anche chi si lamentava del rumore no-stop alla fine si è dovuto arrendere davanti alla nuova comunità di persone che si è formata tra sorrisi e sguardi meravigliati. Nonostante le accese discussioni sull?organizzazione, il sistema di sicurezza e gestione del traffico ha funzionato alla grande e al termine delle giornate si sono viste facce stanche ma felici.... e anche un po? abbronzate!
E allora speriamo ci siano altri eventi del genere in Italia che portino un po? di colore, musica e folla per le strade, siamo italiani e siamo fatti così.
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