Attualità
Volontariato, che passione!
Fare la differenza si può
Abbiamo incontrato le responsabili del Celivo, l’organizzazione genovese che mette in rete le associazioni di volontariato del territorio, per capire quanto sia preziosa un’esperienza come volontari
Aline Ottaviani | 26 maggio 2014
Cos’è il Celivo?
Un’organizzazione che mette in rete diverse associazioni di volontariato, offrendo loro supporto. Il Celivo si basa su tre principi cardine: la gratuità, la solidarietà ed il valore della comunità.
In che ambiti del volontariato sono attive le associazioni della rete Celivo? In quali settori secondo voi il volontariato andrebbe potenziato?
Fanno parte della nostra rete associazioni attive nell’ambito socio-assistenziale e sanitario, educativo-formativo e culturale, della protezione civile, sportivo-ricreativo, di tutela ed assistenza nei confronti degli animali, ambientale e legate alla tutela di diritti, per citarne solo alcuni. Gli ambiti sono molti e la distribuzione in percentuale del numero di associazioni coinvolte disomogenea, eppure tra tutti questi non ci sono campi che, a nostro parere, andrebbero particolarmente potenziati. Ciò che va stimolato, invece, è la consapevolezza di ciascuno delle proprie potenzialità: c'è bisogno che la gente capisca di poter fare la differenza!
E poi ci sono i corsi di formazione...
Sì, i corsi di formazione costituiscono davvero il fondamento dell’attività del Celivo. Organizziamo corsi di introduzione al volontariato ogni due mesi circa. Ogni corso è costituito da tre incontri (il prossimo si terrà nelle date del 15, 20 e 22 maggio 2014), durante i quali vengono illustrati i valori fondanti del volontariato, è analizzata la figura del volontario e viene fatta una sorta di mappa del volontariato genovese.
Quali limiti legati all'età esistono per fare volontariato?
Numerose associazioni richiedono la maggiore età, perché spesso un volontario può trovarsi ad affrontare situazioni particolarmente difficili. Altre, invece, richiedono un’età minima di 15-16 anni.
Perché consigliereste di provare un’esperienza di volontariato?
L’esperienza di volontariato è qualcosa che arricchisce l’individuo dal punto di vista umano. È come un seme che viene gettato e che ci rimane sempre dentro, per tutta la vita. Ed è proprio per rispondere al desiderio diffuso di fare volontariato nonostante gli atri impegni, che nasce l’idea degli “spot”, ovvero le attività di volontariato per periodi di tempo limitati, spesso collegate, ad esempio, all’allestimento di eventi.
Pensate che nell’Italia di oggi ci sia un crescente bisogno di volontari?
C’è sempre bisogno di volontari e la necessità non aumenta in un periodo di crisi. Semmai, in frangenti di maggiore instabilità economica come quello che stiamo vivendo è l’intensità con cui viene percepita l’azione del volontariato a crescere.
Ritenete sia importante la presenza di associazioni di volontariato laiche?
Tutte le associazioni di volontariato, per quanto appartenenti a realtà eterogenee, si fondano su valori comuni. Il Celivo è aperto a qualsiasi realtà e non pone nessun tipo di barriera, religiosa o culturale. Ci sono tantissimi volontari di origine straniera ed anche alcuni ragazzi che, magari, stanno facendo l'Erasmus qui a Genova e per quel dato periodo di tempo vengono a fare volontariato. Inoltre, per la legge 266 del 1991 sulle associazioni di volontariato, il Celivo è apartitica ed apolitica.
Dove trovarvi e come contattarvi?
La nostra Sede Centrale si trova in Piazza Borgo Pila 4 a Genova. Trovate sul nostro sito recapiti ed orari di apertura dei nostri 11 Sportelli Volontariato decentrati. Inoltre, potete inviarci una mail all'indirizzo celivo@celivo.it Ci trovate anche su Facebook alla voce “Celivo promozione del volontariato”.
Un messaggio per i nostri lettori?
Direi “Fai la differenza!”, motto dell’Anno Europeo del Volontariato 2011.

credit foto @Celivo/Sandro Ariu
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