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La pèsca miracolosa
La pèsca miracolosa
Dom Hoffmann, l’inventore di Vine, colpisce ancora. A catturare l’attenzione degli utenti è la sua ultima invenzione: Peach, un’app divertente e piena di novità
Giulia Tardio | 11 marzo 2016

Meglio un social network oppure un’app di messaggistica istantanea? Perché scegliere quando è possibile averle entrambe! È proprio il caso dell’applicazione ormai sulla bocca di tutti, che nel giro di pochi giorni ha superato i centomila utenti: Peach (lanciata su iOS ma presto arrivata anche per Android). Come funziona? Pochi semplici passaggi: scaricare Peach dall’App store, registrarsi, scegliere uno username e una foto per il profilo e il gioco è fatto! Si possono pubblicare foto, video e canzoni, condividere brevi contenuti ed è anche possibile chattare. 

Rispetto ad altri social, però, Peach si mostra fin da subito un’applicazione molto attenta in termini di privacy: i post sono visibili solo agli amici e non esistono tag o hashtag, è possibile mettere il “like” solo su contenuti di utenti con cui si ha stretto amicizia e si può chattare esclusivamente con i propri amici, che possono essere rintracciati tramite il loro nome utente o numero di cellulare. 

Ad aver ideato questa nuova applicazione è Dom Hoffmann, già inventore di Vine, che ha preso il meglio dei social network già presenti sul mercato e ne ha creato qualcosa di nuovo, divertente e originale. Ma cosa rende Peach diversa da tutte le altre applicazioni? Lo capiamo dallo slogan: “share vividly”. In pratica, su Peach funzionano le magic words: ogni parola attiva “magicamente” un comando. Hai voglia di disegnare, di postare un’immagine animata o di condividere il meteo relativo alla tua posizione? Ti basterà digitare “draw gif” o ancora “weather” ed immediatamente ogni tuo desiderio diventerà un ordine. Ci sono poi tantissime altre paroline magiche fra cui scegliere, come “song” per condividere un brano musicale, “rate” per assegnare ad una qualsiasi cosa un voto da 1 a 5, “book” per pubblicare il titolo di un libro, e chi più ne ha più ne metta. Peach promette bene, ma riuscirà a mantenersi a galla in questo mare di applicazioni e social network? Come direbbe il caro vecchio Manzoni, “ai posteri l’ardua sentenza”.

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