Attualità
Anche Barbie porta la 44
La bambola della Mattel ha partecipato da sempre al progresso sociale e culturale mondiale, contribuendo anche alla lotta agli stereotipi di genere
Elena Rossi, Elena Panizzi | 30 giugno 2016

Un’icona mondiale simbolo da sempre del progresso umano. Barbara Millicent Roberts, Barbie, ispirazione per la mostra al Museo delle culture di Milano è ora protagonista dal 15 aprile al 30 ottobre 2016 al Vittoriano di Roma. Simbolo universale della donna perfetta, Barbie non può essere considerata una semplice bambola. Nata il 9 marzo 1959 al NewYork International Toy Fair, ha sempre abbattuto ogni frontiera linguistica, sociale e culturale. 

La mostra è stata prodotta da Arthemisia Group e 24 ore Cultura, con la collaborazione di Mattel e curata dallo storico del costume Massimiliano Capella. Barbie si è adeguata all’era moderna con l’introduzione di nuovi tipi di bambole dalle diverse corporature, wedding dolls e perfino della coppia reale inglese, William e Kate. Quest’icona è stata specchio di tutti gli sviluppi della moda internazionale: ha  indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Ma Barbie è diventata recentemente anche simbolo della lotta agli stereotipi: incredibile, proprio lei! Se prima infatti le si associava l’idea di donna dal fisico alto e snello, simbolo di perfezione femminile, ora apprezziamo allo stesso modo la Barbie curvy, tall e petit. Il fascino della bellezza idealizzata è stato gradualmente sostituito dall’introduzione di bellezze diverse. Barbie ha a suo modo partecipato anche al processo di emancipazione della donna. Qualche esempio? Barbie Astronauta sfiorò la luna insieme a Neil Armstrong; Barbie Imprenditrice, ispirazione per le bambine moderne, ha contribuito col tempo ad abbattere gli stereotipi fra i sessi. La bambola è riuscita a superare confini continentali e temporali arrivando a rappresentare ben 50 diverse nazionalità e tradizioni. Durante i suoi 56 anni di vita si è sempre mantenuta  al centro dei più importanti progressi sociali. Ciò l’ha resa immortale nella memoria di grandi e piccoli.  

 
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