Proviamo ad immaginare un cittadino pugliese in un qualsiasi territorio del Nord. La cosa peggiore che gli potrebbe capitare? No, non è il dover rinunciare agli interminabili pranzi della nonna, ma una pura e semplice domanda, la più temibile, insidiosa e agghiacciante: “Da dove vieni?” A quel punto, il cittadino pugliese ha di fronte a sé due alternative: proclamare a gran voce e con orgoglio il nome della propria terra d’origine o mentire restando sul vago. Perché dissimulare? Ahimè, per non essere additato come il “tipico” pugliese: rozzo, analfabeta e anche un po’ allocco, se vogliamo. Perché la Puglia è proprio questo: una terra abitata da pseudo uomini allo stato brado e incapaci di coniugare correttamente un congiuntivo. Ma è davvero questa la realtà? Nonostante i tempi cambino, purtroppo i pregiudizi restano. Nessuno sa, infatti, che se l’Italia è tra i Paesi più rinomati in Europa per lo sviluppo di energie rinnovabili il merito è proprio della Puglia. La regione, infatti, presenta sul suo territorio un gran numero di impianti - quasi 40.000 secondo i dati del GSE (Gestore dei Servizi energetici) -nello specifico fotovoltaici, ma anche eolici e a biomasse. E probabilmente pochi sapranno anche che è proprio in Puglia il futuro delle nanotecnologie. All’interno del Campus Ecotekne dell’Università del Salento (Lecce), è stato inaugurato lo scorso anno il polo di nanotecnologie del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), che si occupa dello sviluppo e dell’applicazione delle nanotecnologie, uno dei pilastri su cui si reggerà l’economia degli anni a venire. Per quanti poi hanno sempre indicato la Puglia come una terra di ignoranti e analfabeti, ecco un’incredibile novità: la città di Lecce insieme a Perugia, Ravenna, Siena e Cagliari è stata designata capitale italiana della cultura nel 2015. Difficile da credere? Ebbene è così, perché il tacco della Puglia ha rappresentato fin dall’origine il luogo d’incontro tra culture e tradizioni diverse, proprio in virtù della vicinanza alla Grecia, all’Africa e ai Paesi sulle sponde dell’Adriatico. Una cultura viva, dunque, quella pugliese, che merita di essere valorizzata e protetta. Non a caso, il FAI (Fondo Ambiente italiano) a partire dal 2012 ha firmato un contratto con la provincia di Lecce per intervenire, a proprie spese, sul restauro dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, definita dal Vice Presidente del FAI come “un luogo dell’identità culturale italiana in grado di raccontare, con i tratti dell’eccellenza, una storia più che millenaria”. E non può certo essere dimenticata tra i punti di forza della Puglia la straordinaria rappresentazione dell’Inferno dantesco nelle bellissime Grotte di Castellana. Si tratta di “Hell in the cave”, uno spettacolo senza dubbio originale, suggestivo e incredibilmente realistico, all’interno di uno dei complessi sotterranei più amati della Puglia, di notevole interesse turistico. La professionalità degli artisti e la sinergia delle luci, unite alla perfetta armonia dei versi danteschi, creano uno spettacolo “capace di abbracciare l’intero ambiente naturale come spazio scenico”, afferma il regista, Enrico Romita. Non fermatevi, quindi, ai luoghi comuni su questa bellissima regione. Anzi, più che bellissima…la più bella del mondo! Ed è il National Geographic a sostenerlo. A renderla tale sono senza dubbio le incantevoli spiagge, le caratteristiche città come Lecce, la città barocca, Ostuni, la città bianca o Alberobello, la città dei trulli, patrimonio dell’umanità; le sue vive tradizioni, l’arte della cartapesta, la sua cucina, tra le più amate in Italia e anche i suoi vini “di qualità e per niente costosi” (Lonely Planet). Tutto questo e molto altro è la Puglia, ben lontana dagli stereotipi di arretratezza che da sempre le vengono imputati. Del resto, lo aveva già detto Platone: uscite dalla caverna…e magari venite a fare un salto in Puglia, perché quella che pensate essere la verità su questa affascinante regione è lontana anni luce dalla effettiva realtà. Provare per credere!
I tempi cambiano ma i pregiudizi restano
La vera Puglia vs la Puglia dei luoghi comuni: sarà arrivata l’ora di porre fine ai preconcetti?
Giulia Tardio | 27 febbraio 2017
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