LIGURIA: gli studenti per l’Uliveto della Pace
Non finiscono di stupire gli studenti liguri coinvolti nei tanti progetti di imprenditoria cooperativa con il metodo dell’imparare facendo. Originale e significativa l’esperienza del Liceo G.P. Vieusseux di Imperia che ha promosso all’interno del piano dell’offerta formativa percorsi educativi finalizzati alla trasmissione e all’acquisizione di contenuti e competenze attinenti al concetto di cittadinanza attiva come impegno in prima persona per la tutela dell’ambiente quale bene comune. Il progetto di alternanza scuola-lavoro “L’Uliveto della Pace”, che vuole salvaguardare questo luogo e restituirlo alla collettività con un nuovo utilizzo, si declina con i laboratori di cittadinanza da sviluppare in partnership con il mondo del volontariato, le associazioni del terzo settore e gli enti:
- LIBERA, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, con la quale collabora l’istituto
- Cespim di Imperia, Centro Servizi al Volontariato per la Provincia di Imperia
- l’Associazione “Pace, Lavoro e Legalità” del Coordinamento di Libera Imperia
- Help, ONLUS di Imperia, che si occupa di inserimento dei disabili
- Gruppo Ecologico Martiri della Libertà, Partigiani Val Prino, Associazione di Promozione Sociale che coniuga l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente con la memoria delle vittime partigiane delle Valli del Prino e del San Lorenzo
- Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, ACI (Alleanza Cooperative Italiane)
- USSM
Le finalità del progetto sono:
- salvaguardare un bene pubblico: l’Uliveto Sperimentale, patrimonio di biodiversità dell’ulivo mediterraneo e di storia rurale del Ponente Ligure;
- mantenere, in collaborazione con esperti della CIA, gli obiettivi che sono all’origine della sua istituzione: la salvaguardia e lo studio del patrimonio olivicolo;
- costituirvi un centro di documentazione scientifica sulle biodiversità e di promozione del turismo responsabile e sostenibile attraverso attività di studio per gli studenti del Liceo che troveranno nel sito un luogo di apprendimento non formale dove mettere in pratica le conoscenze acquisite creando dei pannelli scientifici, esperienze laboratoriali come la classificazione delle cultivar, implementando competenze logico-matematiche,nonché architettoniche, senza tralasciare le competenze di tipo storico-letterario fondamentali per esperire competenze di cittadinanza attiva volte a sviluppare comportamenti sempre più compatibili con i temi della sostenibilità e della tutela del territorio;
- creare un incubatore di attività e di lavoro e di imprese per giovani e fasce deboli, altre eventuali startup giovanili, in collaborazione con ACI, e costituire un punto di riferimento per le attività di alternanza scuola-lavoro delle scuole del territorio;
- promozione e organizzazione di eventi gestiti dagli alunni del Liceo in collaborazione con i ragazzi della Onlus Help e i ragazzi in regime di messa alla prova la cui collaborazione è stata concertata con l’USSM.
Ma al di là di questa iniziativa, in tutta la Liguria l’idea è quella di far crescere i progetti vincitori di Bellacoopia attraverso l’alternanza scuola lavoro particolarmente su un progetto dell’Istituto alberghiero Marco Polo: sviluppare l’associazione scolastica con l’obiettivo di realizzare un processo per step che consenta all’idea imprenditoriale ed ai giovani che l’hanno elaborata, di maturare.
Lo strumento dell’associazione scolastica sarà proposto come esperienza di alternanza scuola lavoro, consentendo in tre anni, di sviluppare il progetto imprenditoriale da tutti i punti di vista e traghettarlo alla fase di costituzione della società cooperativa.
LOMBARDIA: coltiviamo la cooperazione
Le attività di educazione cooperativa iniziano in Lombardia nell’ anno scolastico 1997/98, all’Istituto superiore Pacioli di Crema, realizzate dalla Cooperativa Pandora e finanziate da Coop Lombardia. Dal 2007 questa attività viene svolta sotto il “cappello” de La Bella Impresa (Legacoop Lombardia e Conf MilanoLoMB) e messa in atto dalle Cooperative Pandora e Fucina. Tutti i progetti degli ultimi due anni sono stati inseriti dalle scuole nell’Alternanza scuola-lavoro. L’educazione alla cooperazione nasce con l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo cooperativo, che è fatto di partecipazione, dialogo, confronto, tradizione e innovazione. Un percorso che li rende protagonisti stimolando la loro intraprendenza e li avvicina a una forma di impresa etica e sostenibile in cui la realtà socio culturale in cui vivono e operano può essere un valore aggiunto e non un limite.
Bellacoopia – Pensa cooperativo è un format che Legacoop utilizza a livello nazionale per progetti di simulazione d’impresa cooperativa rivolti alle scuole secondarie di secondo grado che ha lo scopo di stimolare nei giovani studenti creatività e responsabilità nella scelta dell’attività lavorativa, sviluppando una cultura di impresa solidale ed etica. Cardine metodologico è la didattica dell’“imparare facendo”, lavorando per progetti. Dall’analisi dei bisogni e delle risorse, all’indagine di mercato, dalla stesura di un piano economico e dell’atto costitutivo e dello statuto alle elezioni del Consiglio di Amministrazione, i ragazzi diventeranno protagonisti. Tra privatizzazioni spinte e abbandono di settori sempre più ampi del welfare, crescono nella nostra società bisogni che lo Stato ha rinunciato a soddisfare direttamente. La formula cooperativa può effettivamente oggi essere una risposta non solo a pressanti necessità sociali, ma anche alle aspirazioni dei giovani di trovare una collocazione dignitosa in un settore all’interno del quale ci si possa sentire in qualche misura protagonisti.
Giocooperiamo – Tocca anche a noi da circa 15 anni coinvolge i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado in progetti di educazione cooperativa: imparare fin dai primi anni di scuola a collaborare con i compagni, realizzare una classe cooperativa, percepire gli altri non solo come amici, ma anche come persone interessate alla realizzazione di una stessa proposta progettuale, significa promuovere la diffusione di un atteggiamento costruttivo di corresponsabilità ed impegno.
La didattica cooperativa: quando tutti sono ok (formazione insegnanti) è chiamato così perché l’apprendimento cooperativo consente di valorizzare al meglio anche le competenze individuali: il tutto è più della somma delle sue parti. La proposta si articola in due moduli: il primo sulla didattica cooperativa, il secondo sull’utilizzo delle tecnologie come facilitatrici dei processi di interazione, scambio e condivisione.