Andate al cinema a vedere un film? Non dimenticatevi di chiedere in quale fila siano previsti i posti per chi volesse entrare in carrozzella. Poi compilate il format sul sito www.cinemaaccessibili.it e segnalate quindi la sala. Un piccolo gesto che potrà cambiare la vita di molti e sostenere il progetto Cinema a ruota libera - Sale realmente accessibili ai disabili. Un progetto di Carlo Vitale.
Carlo fa moltissime cose: laureato, è giornalista professionista, lavora in una realtà pubblica e trova il tempo per impegnarsi nel sociale. Tutto muovendo praticamente solo un dito, o quasi. Carlo infatti è affetto dalla distrofia muscolare di Duchenne, una malattia neuromuscolare progressiva, caratterizzata da atrofia e debolezza muscolare. «Quante volte è capitato a noi disabili motori, soprattutto con la carrozzina, di essere costretti a vedere un film al cinema in prima fila proprio sotto lo schermo!! - scrive in apertura del sito “Cinemaaccessibili” - Tante altre volte ci siamo rifiutati di essere sottoposti a tutto ciò e abbiamo dovuto cambiare programma della serata».
Il tuo progetto nasce da un’esigenza pratica, ci spieghi?
Per evitare di dover cambiare idea all’ultimo momento o peggio di dover vedere un film male senza poterselo godere, ho deciso di raccogliere le informazioni sull’accessibilità delle sale cinematografiche di tutta Italia, in particolare riguardo la posizione della carrozzina in sala, spesso non segnalata nei siti ufficiali.
Un progetto che non puoi portare avanti da solo…
Infatti, Cinemaaccessibili è per forza un progetto partecipativo perché non potrò mai completare da solo questo lavoro di censimento. Vorrei però davvero dare la possibilità a tutti di poter sapere in anticipo in quale posto si finirà. Dalla prima o dall’ultima fila, dove spesso sono previsti i posti per le carrozzelle, mal si guarda un film.
Quando hai iniziato?
Da qualche mese. Purtroppo ho ricevuto poche adesioni e mi sono demoralizzato. Ho fatto anche un gruppo su facebook ma con pochi iscritti.
Non sei nuovo a progetti simili. Hai raccolto moltissime firme di sostegno alla digitalizzazione dei libri di testo, ce ne parli?
Sì, ho raccolto 143mila firme per la digitalizzazione dei libri di testo. Pochi infatti sono i libri specialistici digitalizzati, quando ero all’università finivo a scansionare centinaia di pagine per poterle leggere. Da qui l’idea. All’inizio non ci credevo, non pensavo di avere tanto successo ma poi è andata bene. Speriamo sia così anche per Cinemaaccessibili.