Cinema e Teatro
Michela Giraud a Zai.time: "Ecco come Lol mi ha cambiato la vita"
La comica del momento si prepara a condurre Ccn e Il Salotto di Michela Giraud, tra stereotipi e politicamente scorretto
Redazione | 5 maggio 2021

Attrice, comica, presentatrice, stand-up comedian, storica dell'arte e volto delle ultime copertine di Donna Moderna e Vanity Fair, Michela Giraud è intervenuta in diretta radiofonica nel pomeriggio di Zai.time.

A breve ti vedremo in onda con un doppio appuntamento: Il Salotto di Michela Giraud e Ccn

Il Salotto è un programma inventato da me e affinato da Lucio Wilson, il mio capo-progetto. Ccn invece c'è da molti anni e all'inizio ho accettato la conduzione con una certa tensione, mentre quest'anno sono un po' più "sbracata": ho voluto dare una lettura più crudele, impersonando la conduttrice televisiva anni '90, isterica e spietata nei confronti dei suoi collaboratori. E riporto questa isteria televisiva attraverso un linguaggio che si scontra con la realtà di un personaggio, come me, che è emerso da poco. Ho voluto inserire personaggi che rappresentano le categorie più difese dal politically correct: i maschi bianchi etero, gli esponenti delle lobby gay e una ragazza cinese. Tutti e 3 mi odiano e io odio loro e quindi si crea una caciara surreale e fuori luogo dove ci sono io che li tratto male ma allo stesso tempo voglio evitare il politicamente scorretto.

La responsabilità che hai sentito di più?

Quella di far capire le mie ragioni non in maniera dispotica. Ho cercato di coordinare le varie componenti del programma evitando gli yes man, cercando sempre il confronto pur mantenendo salda la mia autorità.

Come si fa comicità ai tempi del politicamente corretto?

Avendo al proprio fianco persone che ti ricordano gli aspetti positivi del lavoro e ti aiutano ad andare oltre le critiche pur percependo le varie sensibilità.

La tua esperienza a Ritoccati e Maschile singolare?

Ritoccati è una serie senza pretese. La chiave del suo successo è proprio nel non voler insegnare niente a nessuno in un periodo storico in cui tutti vogliono spiegare qualcosa. Si ambienta nello studio del Dr. Basocco, chirurgo che cerca di convincere le persone ad accettarsi. Ci sono alcuni dei migliori attori del momento e deve il suo successo alla sua leggerezza. Lo stesso regista mi ha voluto anche in Maschile singolare che abbiamo registrato tempo fa ma che uscirà a breve. Il protagonista è la ricerca di sè stesso.

Quanto è stato importante il successo di Lol?

Farlo è stato molto complicato perché non ho la sicurezza di personaggi che fanno questo lavoro da decenni. Però mi ha cambiato la vita: se sto sulla copertina di Vanity Fair è anche grazie a Lol. Ad Amazon devo dire grazie così come alla mia agente che mi ha letteralemtne costretto a farlo. Ma dico grazie anche a me stessa, che alla fine mi sono buttata nonostante le paure. 

Da Lol è uscito il tormentone Mignottone pazzo...

Mi fanno sorridere le persone che cercano di interpretarlo come se io fossi morta. Io so' viva, sto qua, chiedilo a me cosa volevo dire! Non c'è niente di maschilista, racconto la condizione tragica in cui si ostenta felicità, come dopo la fine di una storia d'amore.

I monologhi a cui sei più affezionata?

Agamennone, Guccini, la psicofregna e quello sulla cocaina... ma non sono Brumotti [ride n.d.r.].

Che emozione è stata vedersi sulla copertina di Vanity Fair?

Un vero sogno. Pensa che l'avevo chiesta senza giri di parole durante il lockdown. È stato uno dei momenti più alti della mia carriera, ma mo' non me la voglio tirà. E dovete vedere quella di Donna Moderna...

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