Torna a Torino per la sua XXV Edizione il SOTTO18 Film Festival che da giovedì 12 a lunedì 16 dicembre porterà in città il cinema per i giovani realizzato dai giovani. “Un’edizione, questa, particolarmente gradita”, ha ricordato in conferenza stampa Barbara Bruschi, Presidente di AIACE Torino, “in quanto conferma la tendenza a collaborare con le scuole di cinema e i musei”. Bruschi ha sottolineato l’importanza della visione “globale, internazionale, multiculturale del cinema con i giovani, per i giovani, dei giovani” del Festival, definendolo “senza confini”, non solo in senso geopolitico ma anche artistico. La Presidente di AIACE ha poi spiegato come la collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico sia utile alla trasmissione di un’idea di cinema non solo come possibilità espressiva, ma anche come prospettiva professionale e per questo il SOTTO18 si configura anche come un’opportunità per i giovani di sviluppare la propria professionalità.
Ha preso la parola anche l’Assessora alle Politiche Educative e Giovanili della Città di Torino, Carlotta Salerno, che ha rimarcato l’impegno della città nella realizzazione del Festival, dichiarando come “I 228 film totali, il panorama dei film in concorso e il programma dedicato alle scuole” indichino “non solo una solidità, ma anche l’apertura e l’attenzione estrema” del Festival, “che va non solo consolidandosi ma ampliandosi”. L’Assessora ha riflettuto anche sulla funzione educativa intrinseca del SOTTO18, soprattutto per i più giovani: “È difficile portare al cinema fisicamente i più giovani, quindi il tema [del festival] non è solo il film, ma è dedicarsi completamente al cinema, immergersi nell’atmosfera, dedicare il tempo del film esclusivamente ad esso, in una realtà in cui siamo abituati a fruire del prodotto video contemporaneamente a molte altre cose, in cui l’attenzione non è dedicata esclusivamente a quello”, motivo per il quale “Non è da sottovalutare il lavoro che viene fatto per far sì che i giovani vivano l’esperienza della sala cinematografica, del buio, del silenzio, dell’attenzione esclusiva”. Salerno ha concluso ribadendo il ruolo di Torino per le prossime edizioni: “Non posso che confermare che la Città di Torino c’è e ci sarà”.
Anche quest’anno la sezione competitiva Generazione futura offre al pubblico una serie di lungometraggi internazionali realizzati per lo più da esordienti ma non per questo carenti in qualità, come ha rimarcato Caterina Taricano, curatrice e selezionatrice della sezione che ha definito “Uno spazio in cui SOTTO18 vuole valorizzare e diffondere il cinema giovane, ma soprattutto il cinema di qualità”. Taricano ha illustrato il programma di Generazione futura, evidenziando l’importanza complessiva delle opere: “Avremo opere provenienti dai più prestigiosi festival internazionali che visti nel loro insieme costituiscono un affresco sul mondo giovanile in contesti diversi, riguardo a tematiche differenti. Tematiche declinate attraverso tante e diverse ipotesi di cinema, costituendo una ricerca sul linguaggio delle nuove tendenze cinematografiche”.
Sette i film in concorso, inaugurato da Julie Keeps Quiet e costituito da pellicole che esplorano tematiche dalla prospettiva dei giovani, come le relazioni famigliari, l’identità queer o le tensioni tra disabilità e mondo del lavoro. Alla proiezione di ciascun lungometraggio sarà sempre presente un rappresentante del film che lo presenterà al pubblico.
“Come il Sistema Solare sta in piedi grazie al moto inerziale e alla forza gravitazionale, così abbiamo costruito il programma di animazione sulla base di due principi apparentemente antitetici: l’eccentricità e l’inclusione”, ha spiegato Andrea Pagliardi, curatore della sezione di animazione, ammettendo che “Non è stato facile” ma “tutti i film proposti rispettano la dicotomia”. Il concorso That’s Animato, giunto alla sua terza edizione, è eccentrico e inclusivo per definizione dal momento che raccoglie film provenienti dalle scuole di animazione di tutto il mondo; il concorso quest’anno ha registrato un’impennata di iscrizioni che di conseguenza ha comportato un incremento della qualità delle pellicole. Tre sono i programmi della sezione, di cui uno è dedicato unicamente ai bambini. Si tratta di cortometraggi e lungometraggi tra i migliori al mondo, che verrano giudicati da una giuria d’eccezione costituita soprattutto dall’Associazione Cartùn. Tra i lungometraggi quello che rappresenta al meglio i due principi, secondo Pagliardi, è il candidato all’Oscar Memoir of a Snail di Adam Elliot. Da non dimenticare la collaborazione con RAI Kids: ospite d’eccezione Hello Kitty “in persona, anzi, in peli e gommapiuma”, che festeggerà i suoi 50 anni con merende dedicate ai bambini, gadget e numerose sorprese. La gattina giapponese però non è l’unica a celebrare un anniversario: la Melevisione festeggerà 25 anni dalla prima puntata con una proiezione dedicata al programma più amato dai bambini italiani cresciuti nei primi anni Duemila.
Sono intervenute anche Giulia Muggeo, curatrice del progetto Wikicampus, per presentare gli incontri con ex studenti e professionisti nell’ottica del festival come ponte tra mondo universitario e professioni nell’audiovisivo, e Vanessa Vozzo, curatrice della sezione VR, che ha ricordato la centralità dei giovani nel progetto e ha annunciato l’adozione di un nuovo sistema di riproduzione della realtà aumentata da parte del Museo del Cinema che permette di mantenere alta la qualità delle riprese.
È stato poi presentato il programma dedicato alle scuole di cinema, sottolineando la natura laboratoriale del festival in cui, oltre a guardare i film, si ragiona su come realizzarli con chi li crea. Da giovedì 12 a domenica 15 dicembre Torino ospiterà gruppo di scuole di cinema da tutta Europa che mostreranno i loro lavori, creando un momento di incontro tra gli studenti internazionali e gli studenti torinesi. In quei giorni si terranno una serie di Masterclass residenziali a loro riservate grazie alla partecipazione di alcuni tra i maggiori operatori del settore cinematografico a livello Europeo, tra cui Francesca Comencini, Iris Kaltenbäck, Erige Sehiri e Ashkan Khatibi. Inoltre mercoledì 4 dicembre gli insegnanti sono invitati a partecipare a un workshop formativo dedicato all’uso didattico del documentario e giovedì 12 si terrà il Convegno delle Scuole dove verranno presentati i risultati di GREEN - Gaming, virtual reality and Environmental Education Network, il progetto delle scuole di Barriera di Milano che collega l’ambientalismo ai videogiochi.
Il SOTTO18 Film Festival sarà anticipato l’11 dicembre dalla sfida a suon di cortometraggi tra il DAMS e il Cdl in Ingegneria del Cinema del Politecnico, che presenteranno quattro film a testa. Questa edizione vanta anche la proiezione di due pellicole restaurate in collaborazione con la Cineteca Nazionale: La parte bassa di Claudio Caligari e Franco Barbero e Il giovedì di Dino Risi. Tra gli eventi collaterali si segnala anche la proiezione lunedì sera di PIL - Perché Immigrazione è Lavoro di Stefano Di Polito, realizzato insieme all’Istituto Comprensivo Gabelli di Torino, e quella di Black People Don’t Get Depressed di cui gli studenti del Primo Liceo Artistico hanno curato i sottotitoli.
La giornata di venerdì 13 dicembre sarà interessata dalla proiezione dei cortometraggi in lizza per il premio Campus in Corto, il concorso nazionale riservato agli ex studenti universitari e di scuole di cinema pubbliche o private. Il girono dopo sarà dedicato alla sua versione più giovane, cioè il Concorso Nazionale SOTTO18 OFF, riservato a dieci titoli realizzati da ragazzi e ragazze minorenni in contesto extrascolastico.
Tutti i film del festival verranno proiettati nelle sale del Cinema Massimo di Via Verdi 18, eccetto le esperienze con in realtà virtuale che si terranno nel vicino Museo del Cinema. L’ingresso alle proiezioni è gratuito ma è consigliata la prenotazione.