Stelle nascenti. A tu per tu con Nicole Murgia
Tutti pazzi per Nicole
Tutti pazzi per Nicole È esattamente come la immaginiamo: schietta, verace, con il sorriso sulle labbra. L’attrice romana, arrivata giovanissima al successo grazie alla fiction, ci racconta il suo personaggio in bilico fra realtà e finzione. E noi siamo g
Virginia Lupi, 17 anni | 2 dicembre 2011
Chissà che effetto può fare interpretare un personaggio per tre anni e crescere insieme a lui: una bella sfida per Nicole Murgia, la “Cristina” di Tutti pazzi per amore, la fiction più innovativa e divertente della tv italiana giunta quest’anno alla terza serie e che ci accompagnerà fino alla fine dell’anno.
Una carriera divisa fra cinema e fiction di qualità. In quale di questi ambiti ti senti più realizzata?
«Ora come ora nessuno; colpa del mio spirito ipercritico verso me stessa. Sento di non aver ancora potuto esprimermi al massimo delle mie potenzialità. Certo Tutti pazzi per amore è stata una grande fortuna, una bellissima esperienza che mi ha dato grandi soddisfazioni».
A noi piaci molto nel ruolo di Cristina. È difficile non affezionarsi a un personaggio come questo. Quali tratti avete in comune?
«Ci somigliamo moltissimo. Del resto siamo cresciute insieme: stessa età, stessi interessi, stessi problemi nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta».
Nella fiction emerge con forza il rapporto genitori-figli, tratteggiato senza banalità e con molte sfaccettature. Merito degli autori o anche degli interpreti?
«Se Tutti pazzi per amore è riuscito ed è una fiction di qualità il merito è senz’altro degli autori che si sono immedesimati alla perfezione in ogni personaggio e della scrittura così accurata. Il rapporto realistico tra Cristina e il padre si deve tutto alla bravura di Emilio Solfrizzi».
E tu che figlia sei?
«Sono molto legata ai miei genitori. Dopo la fase adolescenziale di conflitto ora mi sono tranquillizzata. Con il mio caratterino non deve essere stato facile...»
Che studentessa sei stata al liceo?
«Un disastro! Simile anche in questo al mio personaggio che considera lo studio una forzatura. Del resto già lavoravo e quindi era un mondo lontano. Comunque mi sono divertita molto con la mia classe».
Sei molto amata dalle adolescenti che ti immaginano schietta e acqua e sapone. Ti riconosci in questo ritratto?
«Sono schietta, sincera e, come diciamo a Roma, “caciarona”. Mi fa piacere che traspaia questo lato del mio carattere».
Hai un mito, un modello? Qual è l’attrice che preferisci?
«Il grande cinema italiano è il mio mito, quindi non posso che citare Anna Magnani e Sofia Loren».
Infine, i progetti. Dopo Tutti pazzi per amore 3 che cosa hai in programma?
«Una nuova elettrizzante esperienza a teatro in una commedia con Claudio Santamaria e Filippo Nigro. Ora stiamo facendo le prove, poi saremo in tournée fino ad aprile. Poi, chissà, magari arriva Tutti pazzi per amore 4!».
Il lato comico dell’amore
Canta che ti passa
Confessano che si sono ispirati alle disgrazie amorose di amici e parenti: i guai sentimentali, non si sa perché, oltre che suscitare solidarietà, hanno sempre un risvolto comico. Così Ivan Cotroneo insieme a Monica Rametta e Stefano Bises hanno costruito la serie più innovativa degli ultimi anni: Tutti pazzi per amore.
La particolarità? Mescola la commedia con il musical, attraverso canzoni pop, balletti e citazioni. L’impronta di Cotroneo (nelle sale cinematografiche c’è il suo film, La kryptonite nella borsa) è più che evidente sia quando sceglie temi scottanti tipo l’omosessualità sia quando ci trascina in situazioni surreali.
Quest’anno la scelta del mese di dicembre e del periodo natalizio è stata azzeccata: raccontare tutto il periodo dall’arrivo delle feste fino all’anno nuovo, con quello che nell’immaginario collettivo questo particolare momento dell’anno si porta dietro: il calore, la gioia, l’aspettativa, ma anche lo stress, i ricordi, le speranze. E cosa c’è di più evocativo e affascinante del Natale per raccontare una famiglia, anche se scombinata, frastagliata e colorata come quella di Tutti pazzi per amore?
Una carriera divisa fra cinema e fiction di qualità. In quale di questi ambiti ti senti più realizzata?
«Ora come ora nessuno; colpa del mio spirito ipercritico verso me stessa. Sento di non aver ancora potuto esprimermi al massimo delle mie potenzialità. Certo Tutti pazzi per amore è stata una grande fortuna, una bellissima esperienza che mi ha dato grandi soddisfazioni».
A noi piaci molto nel ruolo di Cristina. È difficile non affezionarsi a un personaggio come questo. Quali tratti avete in comune?
«Ci somigliamo moltissimo. Del resto siamo cresciute insieme: stessa età, stessi interessi, stessi problemi nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta».
Nella fiction emerge con forza il rapporto genitori-figli, tratteggiato senza banalità e con molte sfaccettature. Merito degli autori o anche degli interpreti?
«Se Tutti pazzi per amore è riuscito ed è una fiction di qualità il merito è senz’altro degli autori che si sono immedesimati alla perfezione in ogni personaggio e della scrittura così accurata. Il rapporto realistico tra Cristina e il padre si deve tutto alla bravura di Emilio Solfrizzi».
E tu che figlia sei?
«Sono molto legata ai miei genitori. Dopo la fase adolescenziale di conflitto ora mi sono tranquillizzata. Con il mio caratterino non deve essere stato facile...»
Che studentessa sei stata al liceo?
«Un disastro! Simile anche in questo al mio personaggio che considera lo studio una forzatura. Del resto già lavoravo e quindi era un mondo lontano. Comunque mi sono divertita molto con la mia classe».
Sei molto amata dalle adolescenti che ti immaginano schietta e acqua e sapone. Ti riconosci in questo ritratto?
«Sono schietta, sincera e, come diciamo a Roma, “caciarona”. Mi fa piacere che traspaia questo lato del mio carattere».
Hai un mito, un modello? Qual è l’attrice che preferisci?
«Il grande cinema italiano è il mio mito, quindi non posso che citare Anna Magnani e Sofia Loren».
Infine, i progetti. Dopo Tutti pazzi per amore 3 che cosa hai in programma?
«Una nuova elettrizzante esperienza a teatro in una commedia con Claudio Santamaria e Filippo Nigro. Ora stiamo facendo le prove, poi saremo in tournée fino ad aprile. Poi, chissà, magari arriva Tutti pazzi per amore 4!».
Il lato comico dell’amore
Canta che ti passa
Confessano che si sono ispirati alle disgrazie amorose di amici e parenti: i guai sentimentali, non si sa perché, oltre che suscitare solidarietà, hanno sempre un risvolto comico. Così Ivan Cotroneo insieme a Monica Rametta e Stefano Bises hanno costruito la serie più innovativa degli ultimi anni: Tutti pazzi per amore.
La particolarità? Mescola la commedia con il musical, attraverso canzoni pop, balletti e citazioni. L’impronta di Cotroneo (nelle sale cinematografiche c’è il suo film, La kryptonite nella borsa) è più che evidente sia quando sceglie temi scottanti tipo l’omosessualità sia quando ci trascina in situazioni surreali.
Quest’anno la scelta del mese di dicembre e del periodo natalizio è stata azzeccata: raccontare tutto il periodo dall’arrivo delle feste fino all’anno nuovo, con quello che nell’immaginario collettivo questo particolare momento dell’anno si porta dietro: il calore, la gioia, l’aspettativa, ma anche lo stress, i ricordi, le speranze. E cosa c’è di più evocativo e affascinante del Natale per raccontare una famiglia, anche se scombinata, frastagliata e colorata come quella di Tutti pazzi per amore?
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