Cosa fare per attingere all’amore assoluto? Come comportarsi per mantenere attivo il desiderio e il gioco seduttivo e amoroso? Katarina e Frank, come ogni coppia, si pongono queste domande, ma l’ansia di risposte li conduce ad un gioco al massacro, una voragine da cui è difficile uscire e in cui spesso ci si fa male a vicenda.
Comprendere i loro errori dal momento in cui hanno invitato per una serata i giovani vicini del palazzo di Tomas e Jenna è complesso: «La linea che divide il bene dal male è molto sottile - spiega l’attrice principale Frederique Lolièe - perciò non esiste un solo motivo per cui finiscono in questa trappola. C’è una serie di perché, così come nella vita reale. La regia proprio ha voluto proporre una costellazione di perché senza spiegarli. Ogni persona è costituita da frammenti, allo stesso modo sono caleidoscopici i personaggi sul palco. Perché ci facciamo del male nella vita? O perché una storia finisce? Non c’è mai una sola ragione e secondo me è importante che oggi il teatro faccia riflettere su queste infinte variazioni».
Lo spettacolo non tratta quindi soltanto delle due coppie, ma anche degli spettatori, inducendoli a riflettere sulla propria storia personale, perché «i demoni sono piccoli mostri che ciascuno ha dentro di sé e che per Katarina e Frank vengono fuori con l’alcool».
L’autore Lars Noren non si limita però a questo, in quanto i personaggi appartengono a una borghesia moderna in cui ogni spettatore può rispecchiarsi: proprio per questo motivo si ha una particolare scenografia basata su un sistema di specchi girevoli. La storia parla in qualche modo di tutti noi. «È uno spettacolo catartico: i personaggi fanno uscire aspetti dell’essere umano un po’ mostruosi che noi non abbiamo l’abitudine e il coraggio di far venire fuori».
Demoni è reso ancora più intrigante dalla sua eclettica nazionalità: lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra il Teatro Stabile e la Comèdie de Caen; Marcial di Fonzo Bo, regista e attore principale, è originario dell’Argentina, mentre Frederique Lolièe, interprete di Katarina, è italo-francese. «Questo spettacolo è la prima tappa di una serie di collaborazioni con il teatro francese, essenziale per mantenere attivo un dialogo europeo. Io e Marcial ci conosciamo da 20 anni, abbiamo fatto la scuola insieme in Francia e questa complicità si respira sul palco, arricchita dall’interazione con i due attori più giovani, Michele De Paola e Melania Genna. Loro sono usciti dalla scuola di Genova, ma nonostante la differente “origine” abbiamo ritrovato numerose consonanze».