Il tema del viaggio è affrontato in maniera del tutto singolare nel film Welcome, diretto da Philippe Lioret: il viaggio di un immigrato, una corsa continua verso il futuro nel tentativo di restare vivi. La storia raccontata è quella di Bilal, un diciassettenne curdo-iracheno, che giunge clandestinamente a Calais con l’obiettivo di raggiungere la ragazza che ama, Mina, immigrata con la famiglia a Londra. La Manica appare però un ostacolo insormontabile, a causa dei controlli rigidissimi – forte è la polemica contro la legge sull’immigrazione voluta da Sarkozy: fallito il primo tentativo, Bilal decide di affrontare le correnti gelide a nuoto. Proprio in una piscina comunale fa il suo incontro con Simon, un istruttore di nuoto alle soglie di un doloroso divorzio con la moglie. L’uomo, colpito dalla determinazione del ragazzo, decide di allenarlo per la sua impresa disperata e di ospitarlo a casa sua, infrangendo le leggi francesi sugli extracomunitari e andando incontro al biasimo dei vicini, insensibili di fronte alla tragedia di un giovane innamorato. Se certo il tema dell’immigrazione non è il più originale, Welcome è molto altro: è la storia di due vite che s’incrociano, di diritti negati, e di un desiderio talmente forte da spingere un ragazzo ad attraversare a nuoto un tratto di mare lungo più di trenta chilometri pur di non arrendersi.
Welcome
Virginia Ranciano | 14 settembre 2016
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