Lo scorso 27 gennaio si è svolta la riunione del collettivo studentesco del Liceo Scientifico Statale Leonardo Da Vinci. I promotori hanno cercato di pubblicizzare l’iniziativa dandone notizia nelle rispettive classi e sulla relativa pagina Instagram; hanno anche chiesto - invano - di poter affiggere nella bacheca scolastica l'avviso dell'incontro.
Ritorno alla vita scolastica, esigenze pratiche e didattiche
All'ordine del giorno alcuni punti che riguardavano la vita scolastica: innanzitutto esigenze pratiche quali il freddo eccessivo in alcune aule, la carenza di macchinette distributrici di cibi e bevande, difficoltà delle famiglie per la frettolosa organizzazione dei viaggi di istruzione. E ancora: questioni di genere inerenti validi motivi di assenza, l'ossessione dei programmi da portare avanti a tutti i costi da parte di alcuni insegnanti a discapito di approfondimenti extracurriculari importanti e pur prescritti dalla scuola stessa.
30 su 1300
Alla riunione, iniziata alle ore 14:30 presso lo “Spazio Eco” di Casalecchio di Reno, erano presenti circa 30 studenti. La scuola Leonardo Da Vinci ne accoglie più di 1000, forse 1300. La discussione è stata ampia, a tratti anche vivace. Sui vari punti sono emerse opinioni e propositi differenti: uno degli studenti partecipanti, a un certo punto, ha inteso precisare che non avrebbe mai aderito ad iniziative che potessero determinare perdita di crediti scolastici. Curioso.
Il collettivo si è concluso alle 16 e i partecipanti si sono dati appuntamento a breve per portare avanti le discussioni e decidere eventuali iniziative. Certo, una domanda sorge spontanea: quante possibilità avranno questi studenti di coinvolgere la restante parte dei loro colleghi?
Libertà è partecipazione, cantava Gaber
Vista la scarsa percentuale di partecipazione, riesce difficile pensare che gli argomenti e i temi trattati possano riscuotere l’interesse attivo di tutti coloro che non erano presenti. Eppure si tratta di argomenti che riguardano tutti gli studenti e che possono avere effetti concreti sulla qualità della loro vita scolastica.
È peculiare che anche in un microcosmo come un liceo la tendenza non sia verso l’approfondimento e la partecipazione alla vita di comunità. Come a livello cittadino, regionale e nazionale, comportamenti e orientamenti tendono a privilegiare scelte individualistiche. D’altra parte, è comprensibile che molti studenti siano costretti a fare i conti con gli assilli e gli affanni dei risultati, del miglior rendimento e dei crediti scolastici. Ma il tempo per la partecipazione è un tempo sprecato?