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Quello che le donne non meritano: Pornografia infantile su Greta
Carlotta Stella | 27 aprile 2020

Idolo per alcuni, nemico giurato per altri, l’attivista diciassettenne Greta Thunberg è spesso vittima di insulti vergognosi. Stavolta, però, non da semplici “odiatori”, ma addirittura dalla compagnia petrolifera canadese X-Site, che ha realizzato degli adesivi in cui la ragazza compare nuda mentre subisce la violenza di un uomo che la tiene per le trecce. L’agghiacciante immagine fa il giro del mondo e, dopo la denuncia fatta da Michelle Narang, che lavora nel campo del petrolio, Greta risponde con un tweet: “Lo fanno solo per disperazione: è la dimostrazione che stiamo vincendo”. Secondo un dipendente dell’azienda canadese X-Site, gli adesivi - definiti “disgustosi e del tutto sbagliati” – farebbero parte di una campagna promozionale proposta all’azienda da applicare ai caschi dei dipendenti. Purtroppo la Royal Candian Mounted Police, nonostante le numerosissime denunce, ha stabilito che questa non può essere considerata pornografia infantile. E non è certo la prima volta in cui Greta è stata presa di mira: nel suo libro La nostra casa è in fiamme, la giovane ambientalista, che soffre della sindrome di Asperger, racconta di aver vissuto momenti difficili sin dai tempi della scuola, quando veniva bullizzata per il suo mutismo.

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