Donne e lockdown, un’occasione in più per creare divario di genere. I numeri parlano chiaro: secondo l’Istat tra giugno 2019 e 2020 è stato registrato un incremento di donne inattive pari all’8,5%; 2.979.000 donne in Italia hanno dovuto rinunciare a un impiego e ancora: sono quasi il doppio le donne licenziate durante il primo lockdown rispetto agli uomini.
Con la chiusura delle scuole, per quanto sia una misura necessaria per limitare la trasmissione del Covid, l’organizzazione familiare di milioni di lavoratori è stata messa in ginocchio dall’impossibilità di trovare una soluzione all’improvviso stravolgimento in ambito domestico, cosa che in molte famiglie si è tradotta nell’abbandono del lavoro da parte di numerose donne. Ancora una volta le disuguaglianze tornano a penalizzare le donne: da quando l’uomo ha memoria le differenze di genere sono sempre esistite, è un retaggio che ci portiamo dietro come una palla al piede da secoli e secoli, palla che con il passare del tempo si fa sempre più pesante.